Il sognatore

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E’ nell’apparente immobilità del mio essere che mi costringo all’immutabilità simulata.Non bisognerebbe mai  enunciare parole recondite alla presenza del vento. Le spartisce a chiunque.E a me i chiunque non piacciono.Ricordo di essere cresciuto all’età di 13 anni, ho scrostato la mia infanzia accomodandola disordinatamente sotto sale perché rimanesse intatta.Odiavo i miei compleanni, le candeline affannavano nel raggiungere la mia mente ormai  distillata verso il terso  altrove. E nessuno lo sapeva. Nessuno lo sentiva. E io ero al sicuro.Mi fottevano le foto. La tolleranza ha esordito il suo ingresso con la giunta del credo dell’invisibile. Ma lo ero solo per me, e anche questo gli altri non lo hanno mai saputo.Ho la casa piena di gente stasera, ma io me ne sto in camera a scrivere con la compagnia di anime che non hanno più corpo e continuo a convincermi che sono normale.