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Post N° 162


Chi sono i vegan?Perchè delle persone decidono di cambiare il loro tipo di alimentazione, accettano di restringere le loro scelte nell'abbigliamento e in generale di porre molta più attenzione ad ogni acquisto? Le risposte sono tanto diverse quanto lo sono le persone che costituiscono la comunità vegan. Non esiste un vegan-tipo: non esiste un "credo" politico o religioso, un carattere o un modo di comportarsi e di parlare, un modo di vestire o un aspetto fisico che accomuni tutti i vegan. Per fortuna. Alcune persone scelgono di vivere vegan semplicemente perchè non vogliono contribuire alla sofferenza e alla morte di altri esseri senzienti. Altre persone cercano uno stile di vita che riduca al minimo l'impatto sull'ambiente e sulle popolazioni più povere. Alcune persone associano la scelta vegan a una scelta spirituale di non violenza. Ad altri non interessa niente di tutto questo e trovano nella scelta vegan solamente lo stile di vita più sano e salutare attualmente possibile. Infine qualcuno si avvicina a questo modo di vivere perchè dopo esservi entrato in contatto ne ha ricevuto un'impressione positiva. La nostra speranza è che, indipendentemente dai motivi iniziali che vi spingono al veganismo, gradualmente iniziate ad apprezzarli tutti quanti e a vedere nello stile di vita vegan qualcosa che migliora la qualità della vostra vita e di quella degli altri, e che non contribuisce all'inutile uccisione di tanti esseri senzienti. Perché Vegan Si decide di vivere vegan per svariati motivi. Il primo, più evidente e più frequente è quello animalista. Non c'è bisogno di ammazzare e sfruttare animali per vivere, e quindi si decide di smettere di farlo. Semplice. Alcuni numeri: In 80 anni di vita ogni italiano usa come "cibo" circa 1400 animali. In Italia, vengono uccisi ogni anno a scopo alimentare: 850 milioni di volatili, 5 milioni e mezzo di agnelli, 2 milioni e mezzo di pecore e capretti, 3 milioni e mezzo di manzi, 1 milione e mezzo di vitelli, 13 milioni di suini e 500.000 equini (Fonte: Le fabbriche degli animali, Ed. Cosmopolis) Il secondo, abbastanza evidente anche questo, meno frequente in Italia ma sempre più frequente ad esempio negli USA, è quello salutistico. Eliminando i prodotti di origine animale dalla propria alimentazione, si riduce moltissimo il rischio di ammalarsi di una delle cosiddette "malattie del benessere" (cancro, malattie cariovascolari, diabete, obesità). Niente etica, dunque, solo desiderio di vivere meglio. Circa il 32% dei tumori dipende dall'alimentazione, ma per certi tipi di cancro la percentuale che dipende dall'alimentazione è molto più alta: 50% per mammella e pancreas, 70% per il colon-retto, 75% per la prostata. (Fonte: Environ Health Perspect 1995 Nov; 103 Suppl 8:165-70) Questo avviene perchè la dieta considerata oggi "normale" si discosta molto dalle linee guida dell'Istituto Mondiale per gli studi sul Cancro, che raccomandano di prediligere diete basate su alimenti vegetali e comprendenti un'ampia varietà di verdura, frutta, legumi e carboidrati poco raffinati e, se si consuma carne rossa, di non consumarne più di 80 g al giorno (30 kg l'anno). Il terzo motivo, sicuramente meno evidente e noto dei primi due, e quindi meno frequente, sta a metà tra l'etica e la convenienza personale, ed è quello ambientalista. Una dieta a base di vegetali ha un'impronte ecologica molto più ridotta rispetto a una che contiene prodotti animali. Alcuni dati: Spreco di acqua - il settimanale Newsweek ha calcolato che per produrre soli 5 kg di carne bovina (consumati in meno di una settimana da una famiglia media americana) serve tanta acqua quanta ne consuma una famiglia media americana in un anno. Nell'agosto 2004 si è tenuta la consueta "Settimana Mondiale dell'Acqua", a Stoccolma, durante la quale gli esperti hanno spiegato che le riserve d'acqua non saranno sufficienti a far vivere i nostri discendenti con la stessa dieta oggi imperante in Occidentee hanno affermato che sarà necessario ridurre il consumo di alimenti di origine animale. Spreco di energia - le calorie di combustibile fossile spese per produrre 1 caloria di proteine dalla soia sono pari a 2; per grano, servono 3 calorie, per il latte 36, per il mazo 78. (Fonte: "Eenergu and land constraints in food protein production", Science, Nov 21, 1975) Inquinamento da deiezioni - le deiezioni provenienti dagli allevamenti intensivi USA inquinano l'acqua più di tutte le altre fonti industriali raggruppate. (Fonte: Envinromental Protection Agency 1996) Abbattimento delle foreste: - solo il 19% delle foreste tropicali vengono abbattute per ricavare legname. La quasi totalità viene abbattuta per far posto a pascoli per bovini. Dopo 5-6 anni si desertifica, e ne viene abbattutta un'altra porzione. In Costa Rica, durante gli anni '60 e '70 è stato abbattuto il 90% della foresta pluviale per rifornire gli USA di carne per hamburger (Fonte: Unimondo); nella foresta amazzonica l'88% del territorio disboscato è stato adibito a pascolo (Fonte: The year the world caught fire, Rapporto del WWF, 12-1997); nel 2003 c'è stata una crescita del 40% della deforestazione nella foresta amazzonica brasiliana rispetto all'anno precedente, in gran parte per far posto a nuovi pascoli (Fonte: Rapporto del CIFOR, Centro per la Ricerca Forestale Internazionale, 2004). Il quarto motivo è ancora etico, ma umanitario anzichè animalista, ed è legato al precedente: la volontà di eliminare il più possibile gli sprechi di vegetali, terreno, energia, acqua, in modo da non pesare sui paesi più poveri, da non "rubare" le loro risorse per mantenere uno stile di vita basato su alti consumi di prodotti animali. Alcuni dati: Il Brasile conta 16 milioni di persone malnutrite. Ed esporta 16 milioni di tonnellate di soia per mangimi animali - 1000 kg di soia l'anno per ogni individuo malnutrito! (Fonte: Database FAO 2001) In Messico, milioni di persone soffrono di denutrizione cronica. Nel 1960, il bestiame consumava 5% dei cereali prodotti. Nel 2003, il 45%. Allo stesso modo, per l'Egitto si è passati dal 3% a 31%, per la Cina dall'8% al 28%. (Fonte: Unimondo) Per produrre 1 kg di carne bovina devono essere usati come mangimi circa 15 kg di vegetali (cerelai, proteaginose). Perchè? Perchè la maggior parte del cibo ingerito viene speso in forma di energia, per far vivere l'animale, non va a formare i suoi tessuti. L'economista Frances Moore Lappè, ha calcolato che in un anno, nei soli Stati Uniti, sono stati prodotte 145 milioni di tonnellate di cereali e soia. Per conto, sono stati ricavati 21 miloni di tonnellate di carne, latte, uova. Facendo la differenza, si ottengono 124 milioni di tonnellate di cibo sprecato: questo cibo, avrebbe assicurato un pasto completo al giorno a tutti gli abitanti della Terra! Con il solo spreco degli USA. (Fonte: Frances Moore Lappè, "Diet for a small planet", New York, Ballantine Books, 1982, pp.69-71) Un esame dettagliato di tutti questi aspetti, lo trovate sul sito "Dalla fabbrica alla forchetta: sai cosa mangi?" Buona lettura!