Neuroni in disordine

Il mio collega Alberto


E' un omaccione, l'aspetto è quello di uno molto buono. Vedevo che in azienda faceva di aiuto al giardiniere. Manteneva le aiuole, i prati, le piante ordinati e puliti. Un bel giardino davvero per essere un'azienda. Mi dissero che era uno che non stava bene, che l'avevano messo lì perchè non poteva stare in produzione. Giustissimo, pensai. Mi dissero che leggende metropolitane raccontavano che si era reso protagonosta di particolari stranezze. Capii che doveva stare molto male ed avere qualche malattia psichiatrica non da poco. Quando ero obiettore di coscienza, andavo in una mensa gestita e frequentata da malati psichiatrici. Capivo dalle cose che mi raccontavano i miei colleghi, che sicuramente aveva qualche patologia molto seria e più o meno di cosa si trattava. Un giorno io e il mio collega lo incontrammo alla macchinetta del caffè: lui era solito, perchè di una bontà d'animo incredibile, offrire spontaneamente una sigaretta al mio collega (che di solito le scrocca a chiunque): lui invece offriva la sigaretta in segno di amicizia. Forse si sente molto emarginato, probabilmente sono pochi quelli che in azienda lo trattano....Gli chiesi come stava e cominciammo a parlare. Lui non faceva mistero di quello che soffriva, mi raccontò delle sue medicine, della sua malattia, dei colleghi che gli creavano problemi, del centro di igiene mentale che lo aveva in cura.... Io lo ascoltai, gli dissi di tenere duro, ma che purtroppo non essendo del mestiere era inutile che entrasse nei dettagli delle diagnosi, ecc. potevo solo essergli vicino.Gli chiesi se oltre i farmaci facesse psicoterapia. Lui mi disse che era costosa e non poteva permettersela e poi non sapeva se poteva essere utile, se avrebbe avuto la costanza di seguirla. Allora chiamai mia moglie che lavora in una cooperativa che si occupa di disagio psicosociale, che tra le tante cose offre psicoterapia gratuita a chi ne ha bisogno, e le dissi di trovarmi un posticino per il mio amico Alberto.Detto fatto. Il  mio amico Alberto adesso fa psicoterapia gratuita in questo centro, ed ogni volta che mi incontra mi accoglie come un eroe come chissà cosa avessi fatto per lui.Ma a me è sufficiente vedere il suo sorriso quando mi incontra  la mattina al lavoro. Forza Alberto.