Neuroni in disordine

Dal mio medico di fiducia....


La stanza appestata dal suo sigaro puzzelente appena spento. Mi ha fatto subito accomodare, stranamente non aveva pazienti. Gli ho raccontato le mie ultime vicissitudini. L'ennesima discussione, ma assolutamente civile e non aspra, a fronte della quale io chiedevo al mio capo di sistemare la "storia dell'organigramma" e finita come al solito nelle sue espressioni che sono io a non voler trovare punti incontro (il suo sarebbe levare la scritta della "funzione" in discussione, perchè bisogna parlare e pensare al futuro, di cui però lui non sa che cosa promettere, o assicurare .... Il fatto che mi si convoca il giorno dopo e mi si comunica con un tono di ufficalità che lui, il capo del personale e il direttore vogliono mandarmi a Medicina del Lavoro ... badate questa prerogativa è del Medico competende dell'azienda (e a fronte di ben precisi problemi sanitari, che non sussistono) e non del datore del lavoro (che non essendo medico non ha competenza per rilevare evenuali cose che non vanno.....). Decisioni a tavolino (scappate da una bocca non allenata ... alle falsità ... ) di "inidoneità temporanea....". Ma come, mio caro dottore, possono ingegneri e laureati in lingue non competeneti in materie mediche, senza una diagnosi, senza alcunchè se non una una normale riunione, decidere a tavolino che un lavoratore non è più idoneo temporaneamente  per svolgere una mansione ... e magari forse sapere in quale ufficio sarebbe meglio per questo lavoratore stare per recuperre le sue energie????". Mi guardava stupefatto ed incredulo. Intanto mi scriveva che la mia storia clinica certificandola, dicendo che per fortuna è in remissione e la terapia è solo per evitare ricadute, che sto bene e sono combattivo e  posso svolgere il mio lavoro professionale bene, benissimo. Si è trattato di un vile tentativo di spaventarmi .... se continui a voler far rispettare i tuoi diritti di lavoratore ... potresti incappare in qualcosa di spiacevole.... Vile perchè tocca la mia malattia di cui sanno...., che nulla ha a che vedere come capacità di svolgere il mio lavoro (ma che potrebbe benissimo prendere origine dall'ambiente malsano, voluto, non controllarto, non gestito, creato ad arte.. Vile perchè va a toccare il mio piacere di lfare il lavoro che faccio, quello per cui ho studiato a lungo....  Un attacco secco a queste due pilastri... della mia già fragile stabilità psicologica. Molto vile tutto questo, perchè proveniente da livelli superiori al mio .... da cui è sempre difficile difendersi.Mi diceva il dottore che anzi l'ambiente lavorativo del laboratorio, essendo familiare perchè i miei collaboratori mi stimano e mi vogliono bene, protettivo, conosciuto a mena dito, perchè lo pratico ormai da 15 anni, rassicurante,  è sicuramente preferibile a situazioni di cambiamento, che invece l'azienda prospettava come soluzione da intraprendere su deicisioni immaginifiche di medicina del lavoro.... Bravo e professionale, mio caro dottore. Bravo.