Neuroni in disordine

Guido ed io....


Guido era il nome del papà di mia moglie, adesso quello del mio nipotino. Guido ci ha lasciato lo scorso giugno, dopo che un anno prima il giorno del compleanno di mia moglie avevamo saputo in ospedale del brutto male che lo aveva colpito. Era entrato per i soliti problemi ai suoi occhi da sempre malandati per problemi di pressione (da giovane aveva avuto un vista malandata, che era peggiorata sempre più con passare degli anni), ma lì tra mille esami avevano scoperto il male inguaribile dei fumatori. Sì, lui era un fumatore incallito, persino nei periodi in cui stava male o addirittura in ospedale non ci rinunciava mai. Ci ha lasciato il giorno dell’anniversario del matrimonio, quali volesse dire “Da domani la lascio a te, mi raccomando, la mia bambina adesso sarà la tua…tutta tua ”. Il giorno del funerale lo avevano vestito con il suo abito migliore, proprio quello che aveva indossato il giorno del nostro matrimonio, otto anni prima. Quasi fosse di nuovo vestito a festa … per la consegna a me della sua bambina ....Quando da piccoli io e mia moglie ci eravamo conosciuti, lui non ha saputo nulla per molto tempo. O forse ha fatto finta di non sapere per molto tempo….. In qualche incontro casuale per strada forse aveva fatto finta di non vederci oppure non ci aveva veramente visto (per i suoi problemi agli occhi). Chi lo sa. Di certo ha lasciato la figlia sempre libera di gestirsi la sua vita sentimentale sin da piccola.Guido era un orso, un orso buono. Amava stare solo…come me, anch’io amo stare solo. Anch’io sono un po’ orso…. Ci assomigliavamo per certi aspetti. Al mare quando a luglio ed agosto lui e la moglie si trasferivano in una casa di villeggiatura che aveva un bel giardino, lui trascorreva molto tempo a curare le piante, i fiori, a pulire… anch’io adoro il verde e mi piace curare il verde e due piccolissimi giardinetti prospicienti la mia casa. Quando c’era qualcosa di bello, mi chiamava e mi portava facendomi vedere le sue meraviglie, un limone appena nato, una pianta con fiori coloratissimi, il bouganville che esplodeva di colore… questo mi mostrava.Amava mangiare il pesce, come me. Ogni tanto lo comprava da un suo amico pescatore e mi diceva, desiderando preparami al pranzetto delizioso, che aveva comprato fantastici gamberi piuttosto che freschissime seppie…. Non gli piaceva assolutamente andare al mare. Non l’ho mai visto su una spiaggia, lui. Preferiva starsene d’estate nel giardino a curare le sue piante. E a fare i suoi lavoretti, perché il suo hobby era quello di aggiustare e riparare…. Tutto quello che non andava.Io come lui provo fastidio stare al sole ad andare in spiaggia e se lo faccio, lo faccio a volte e per poco tempo e perché invece mia  moglie e il mio bambino adorano andarci: e giustamente mi reclamano …..Ma io farei come lui…. non ci andrei mai. A me piace stare seduto all’ombra al venticello della brezza marina e leggere un giornale sportivo o qualcosa di chimica.Lui amava riparare, aggiustare, tanto che a volte anche se non c’era nulla da fare piuttosto se li inventava i lavoretti da fare…. Poi mi chiamava per mostrarmi orgoglioso come aveva risolto il problema e come era uscito il lavoretto. Io invece non ho mai avuto capacità manuali, questo tipo di abilità di riparare, ecc. Forse da piccolo tutti esaltavano le mie doti di studioso e mi lasciavano intendere che ero imbranato… forse lo ero. Sta di fatto che non mi sono mai avvicinato ai lavoretti di casa, a riparare. Però negli ultimi anni, e in particolare in questo ultimo anno, nonostante la depressione, mi ci sono buttato anch’io… con discreti risultati…. Ho riparato il soffitto di un bagnetto che per l’umidità crollava a pezzi, ho montato mensolette, ho levato e rimesso mattonelle!!! qualche riparazione elettrica…. Ho verniciato una porta, eliminato punti di ruggine dai cancelli.... Con risultati non male. Come se avessi ereditato da lui questa passione e queste capacità…. Diciamo che non sono come lui che mi vado cercando i lavoretti ma ….. che nelle capacità manuali nei lavoretti di casa non siamo tanto dissimili…..Lui non aveva amici, diciamo giusto qualcuno. Come me. Parlava poco, come me.Vestiva soprattutto in casa, ma non solo, un po’ trasandato; come me, anche se lui forse per l’età si lasciava andare molto di più.Amava il calcio come me, anche se non teneva per la stessa squadra. Gli piaceva commentare con me gli eventi calcistici, le sconfitte inattese, qualche giocatore che si era infortunato gravemente, qualche gol spettacolare…. Parlava poco, ma con me gli piaceva parlare. Si vedeva che mi voleva bene. Ed amava la figlia molto, proprio come me. Forse anche per questo lei mi ha scelto come suo partner, e continua ad amarmi, oggi ancora di più, forse in me inconsciamente a momenti vede lui, il suo riferimento, la dolcezza e la protezione e le attenzioni che lui le dava.Forse perciò adora che io cucini per lei, è come in fondo quando in padre la faceva sedere sulle sue ginocchia per farla mangiare...... Un modo maturo di superare il complesso di Elettra?