Neuroni in disordine

Il nuovo lavoro


Come tutte le vittime del mobbing, alla fine sono stato costretto a dimettermi per allontarmi dalla situazione che si è creata. Il mio psichiatra mi diceva che per guarire ed uscire dalla mia trappola dovevo in qualche modo risolvere il "problema lavoro". Le medicine, come anche la psicoterapia potevano solo sostenermi, ma di certo non avrebbero rimosso gli attacchi e le vessazioni che procuravano il malessere. Malessere che alimentava la depressione, generava gli attacchi, ed impediva la guarigione. Mi diceva così. Più volte l'aveva ripetuto. E anch'io ne ero e ne sono convinto.Ed ecco la dea fortuna che viene in soccorso.... Mi dispiace di lasciare un ufficio così efficiente, attrezzato e con delle persone che lavorano con me da anni e che stimo. Ma l'ambiente esterno ormai mi aveva logorato troppo; nonostante i miei tentativi di raddrizzare le cose, non è stato possibile recuperare nulla ...  L'attacco di panico di agosto aveva acceso la spia di emergenza, che mi diceva che anche il mio capo era in realtà un "nemico",  perchè era anche lui -nonostante credessi diversamente- uno di quelli che mi stava stressando, e che non stava facendo nulla la per risolvere i problemi ....  Per lui ero io ... il colpevole di tutto, anche di fronte a evidenze di segno opposto!!! Troppo facile schierarsi contro di me, evitando i problemi che io ponevo, problemi la cui risoluzione era troppo dispendiosa per lui .... che si trovava in una situazione non comoda....Costretto quindi a dare le dimissioni quando un'altra occasione "relativamente" buona si è materializzata tra le mani. "Relativamente" buona perchè l'ambiente dove andrò pare sia abbastanza malsano, come raccontano in giro ... ma non potevo che fare questo, e rimanere qui dentro ... in questa terribile situazione.