Alla fine

La legge del bar e altre comiche - F. Guccini - Ed.Mondadori


Il suo volto barbuto e sornione, la sua voce fonda e ruvida richiamano immagini di chitarre nomadi, sogni e rivolte giovanili. Ma Francesco Guccini non è solo il cantautore simbolo di più d'una generazione, creatore e interprete di capolavori altrettanto mitici, da "Auschwitz" alla "Locomotiva" a "Cyrano". È anche - e ormai sono anni che con i suoi romanzi ce lo dimostra - un eccellente scrittore e un audace innovatore linguistico. La vena umoristica e satirica, così viva nelle sue canzoni, ora emerge anche sulla pagina: con "La legge del bar e altre comiche" Guccini ci narra infatti storie, spesso autobiografiche, costruite con tutto il gusto della gag cinematografica. Testi prima dispersi, su fogli volanti o in pubblicazioni di amici, vengono raccolti in questo volume, accompagnati dai disegni di celebri vignettisti: Altan, Angese, Bonvi, Cavezzali, Giuliano, Andrea Pazienza, Perini. Il mio ispiratore nell'ascolto e nella lettura di Francesco Guccini è sempre lo stesso. Ho lasciato questo libro per molte settimane sul comodino leggendone un paio di paginette ogni tanto. E' divertente, gli aneddoti sono scritti con il linguaggio fluente a cui l'autore ha abituato i proprio ascoltatori. Leggendolo capita spesso di "udire" la voce narrante di Guccini con le sue pause, con la sua "erre", è un po' come riascoltare la sua Opera Buffa, insomma dopo aver visto il suo spettacolo mi è parso vi "vedere2 anche il suo libretto. Simpatico. Mi aspetto però qualcosa in più dagli altri libri che non ho ancora letto e che mi aspettano prendendo polvere... Ora sto leggendo Pennac...