Alla fine

"Signorina Silvani... signora, prego" - Bordighera Palazzo del Parco


L’attrice Anna Mazzamauro con lo spettacolo “Signorina Silvani…signora, prego!!” torna a vestire i panni dell’eterna segretaria vamp, il mitico personaggio di citazione fantozziana. L'attrice gioca come in un fumetto con il personaggio cinematografico che l’ha resa famosa negli anni ’70. Come un’icona, la Mazzamauro racconta la Signorina Silvani. Protagonista di tante commedie fantozziane, incarna anche una più personale figura di donna e di attrice di cui vengono svelati sogni, desideri, illusioni e delusioni. La Silvani infatti, come un personaggio dei fumetti, privata di un nome proprio, rappresenta tante donne. Con sagace autoironia la splendida Anna Mazzamauro sovverte il comune pensiero, invertendo punti di vista ed inevitabilmente stravolgendo il senso comune. Dagli stornelli alle note più intense delle canzoni che raccontano le emozioni di una vita, accompagnata in scena da un’orchestra composta da tre validissimi elementi, Anna Mazzamauro si esprime cantando con maestria e grande sentimento. Canta ed incanta, ammalia e strabilia, diverte e commuove Anna Mazzamauro che dando voce lei stessa al suo alter-ego, le fa dare le risposte più sfacciate e spietate, sempre suscitando un sorriso di comprensione per le debolezze umane, per la dolorosa solitudine, per le amare disillusioni, per i sogni infranti e la sfacciataggine di una vita che si fa beffe della bruttezza. “Chi ha paura della Signorina Silvani?” “Io. – dice Anna Mazzamauro - Da sempre. Come ho paura delle fotografie con dedica e cornice perché inesorabilmente diventeranno dagherrotipo. Terrore della seppia e del suo colore. Allora, perché non chiamarla cartone animato, come Minnie, come Paperina? Silvani e basta. Loro senza cognome, lei senza nome. Ma animate da una parentela virtuale, quella della simpatia che il pubblico ha decretato verso i loro difetti. Sui quali una grande virtù spalma una crema che gonfia la gola, i polmoni, le labbra: la risata, mal che vada un sorriso. Ma tra una risata e l’altra, come in un film di Woody Allen, la Signorina Silvani è uscita dallo schermo con il suo abito rosso-sesso, la collanina di cuoricini rubati agli uomini, ai lobi due cuori di Fantozzi. Due, tanto la ama! E lei lo guarda di nuovo come sempre e non si accorge che questa volta non c’è davvero. Tanto lo ha sempre guardato come se non ci fosse! E non cambia nulla. Le stesse manie di donna che crede di essere una bomba sexy e siccome non è sexy le rimane la bomba che le scoppia tra i denti, come al gatto Silvestro. La sua solitudine con calze smagliate e corda da sostituire alla collana, ma più stretta. Abito da Rita Hayworth che trasforma le curve della Silvani in deviazioni!Single per scelta. Ma degli altri! È la prima dell’ufficio: entrando a sinistra. È una donna che sembra un uomo inferiore! Tutte le donne però saranno grate alla Silvani. Quelle tra il pubblico perché proveranno la rara emozione di sentirsi migliore di un’altra. E quella sul palcoscenico, io, che quando i giri di rughe faranno contare i miei anni sulla mia faccia come un albero tagliato non avrò il cruccio delle attrici bellissime che soffrono perché non lo sono più e non possono neanche piangere perché il chirurgo ormai ha potuto solo disegnare i loro occhi sotto la fronte! Ma potrò gridare al mondo: “La bruttezza ha un vantaggio sulla bellezza: che dura!” Chi aveva paura della Signorina Silvani?”Venerdì sera teatro. Il cartellone delle manifestazioni è sempre piuttosto nutrito ed i nomi sono importanti. Alcuni sono i protagonisti del teatro classico, altri rappresentano qualcosa di curioso. Anna Mazzamauro appartiene a questa seconda categoria. Per poi scoprire che il suo spettacolo attraversa con passo leggero il dramma, la commedia, il siparietto comico, la vignetta, il cartone animato. Stappa risate e lacrime. Sarà forse per il suo accento romano, sarà per gli stornelli, sarà per le canzoni che ascoltavo da bambina ma mi ha fatto venire in mente Gabriella Ferri, così come nella scena finale mi ha fatto venire in mente il mio compagno travestito da Roger Rabbitt... Insomma lacrime di commozione che si mescolano a quelle provocate dalle risate.Mi aspettavo qualcosa di diverso, mi aspettavo di ridere e basta, mi aspettavo di meno ed ho ricevuto di più, molto di più. E' uno spettacolo bello, dolceamaro e lei anche se non è "bellissima" almeno non senso classico del termine (per quanto negli anni non sembri assolutamente cambiata e sfido chiunque a dire che non desidererebbe mantenere la freschezza che aveva trent'anni fa!) conserva un fascino che molte belle non hanno e sfortunatamente per loro non avranno mai. Comunque come dice lei... "la bruttezza ha un vantaggio sulla bellezza: che dura!"