Alla luce di Dio

mail di meditazione del 17-03-09


Dal Vangelo secondo Matteo In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: “Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?”. E Gesù gli rispose: “Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette. A questo proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito. Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi! Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito. Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato. Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te? E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello”.Parola del Signore
 Dalla parabola appare chiaramente perché si deve perdonare: perché Dio per primo ha perdonato e perdona noi! L'uomo diventa capace di perdonare, proprio perché per primo è stato perdonato. L'uomo, creato a immagine di Dio, ha ricevuto una dis-misura, una capacità massima di perdonare secondo il cuore di Dio che è infinita misericordia.Se peccare è umano, perdonare è divino.Come perdonare? E Gesù conclude la parabola, dicendo: "Cosi anche il Padre mio celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello". Gesù ci invita a perdonare di cuore. Perdonare nel cuore, perdonare con tutta la persona, impegnando la parte più profonda e intima di noi stessi, il cuore, la sede dei sentimenti, sradicare lì le radici dell'odio per piantarvi quelle del perdono. Quante scuse per non perdonare.Qualcuno potrebbe dire: ma perdonare settanta volte sette non è un incoraggiare l'ingiustizia e dare via libera alla prepotenza? No, il perdono cristiano non esclude che tu possa anche, in certi casi, denunciare la persona e portarla davanti alla giustizia, soprattutto quando sono in gioco gli interessi anche di altri. Il perdono cristiano non ha impedito, per fare un esempio a noi vicino, alle vedove di alcune vittime del terrore o della mafia di ricercare con tenacia la verità e la giustizia sulla morte dei loro mariti.Ma non ci sono solo i grandi perdoni, in casi tragici; ci sono anche i perdoni di ogni giorno: nella vita di coppia, sul lavoro, tra parenti, tra amici, colleghi, conoscenti. Come non ricordare l'inesorabile incapacità di rimettere debiti da parte di nazioni opulente nei confronti di popoli ridotti allo stremo, senza riflettere per un istante a quanto quelle nazioni devono a Dio, il Creatore di tutto.Molti dicono: "Io vorrei perdonare, ma non ci riesco. Non riesco a dimenticare; appena vedo la persona, il sangue mi ribolle..." A queste persone possiamo dire: non ti preoccupare di quello che senti. E' normale che la natura reagisca così. L'importante non è ciò che senti, ma ciò che vuoi. Se vuoi perdonare, se lo desideri, hai già perdonato. Non devi attingere da te stesso la forza di perdonare (che non hai), ma da Cristo.Perdono è dunque una ricerca, una scoperta, una conquista. Nel percorrere le strade polverose della missione rimaniamo colpiti dai volti delle persone. In un tessuto socioculturale lacerato, in un contesto in cui le conseguenze della povertà a tutti i livelli hanno irreversibilmente intaccato la vita di tante persone, il perdono diventa, spesso, l'unica via d'uscita, l'unica risposta a situazioni altrimenti insostenibili. Il perdono, realtà umana e divina, è per tanti il solo mezzo che permette di superare l'angoscia, la desolazione, permette di risanare ferite recondite e profonde. In questi anni, molte persone hanno condiviso con noi la loro esperienza di riconciliazione. Le custodiamo come perla preziosa, come miracolo dell'amore e della misericordia:Abbiamo conosciuto Roberta circa due anni fa. Era un'adolescente dai lineamenti delicati... eppure un velo di tristezza sembrava essere steso sul suo volto. Dopo i primi incontri, abbiamo saputo che suo padre era morto assassinato per essere stato testimone, durante il suo lavoro di poliziotto, di un intrigo tra "guangues" (bande).Tante volte, Roberta ha espresso la sua difficoltà di accettare la morte del papà e di perdonare il responsabile di questa disgrazia. Un giorno, ci ha confidato: "Quando incontro per strada l'uomo che ha ucciso mio padre, mi sento come sconvolta, sto male... Non riesco ad alzare lo sguardo, non l'ho mai guardato in faccia... è più forte di me".Mesi fa', dopo una celebrazione eucaristica, Roberta ci è venuta incontro raggiante. Commossa, ci ha raccontato l'esperienza che aveva vissuto: "Durante l'omelia, mi sono accorta che l'assassino di mio padre, passando per strada, si era fermato sulla soglia del garage che funge da cappella. Inizialmente, ho avuto la stessa sensazione di sempre. Di tanto in tanto, guardavo con la coda dell'occhio per vedere se era ancora lì o se fosse andato via. Sorpresa, constatavo che si era proprio fermato a Messa. Durante la consacrazione, ho chiesto al Signore che venisse in mio aiuto perché potessi perdonare sinceramente questo fratello che mi ha fatto tanto soffrire... Al momento del segno di pace, ho sentito sprigionarsi dentro di me una forza che non avevo mai sperimentato. Per la prima volta, ho desiderato avvicinarmi a lui e così, guardandolo in faccia, gli ho detto: 'La pace sia con te'. Dopo aver pronunciato queste parole, mi sono accorta che la pace che avevo augurato a lui era discesa in me e abitava il mio cuore. Capite? L'ho perdonato... Quasi non riesco a crederci: ho perdonato l'uomo che ha ucciso mio padre!" (Comunità di Campo Limpo) 
San Patrizio Vescovo Britannia (Inghilterra), 385 ca – Down (Ulster), 461 Fu l'instancabile evangelizzatore dell'Irlanda, che portò in larga parte alla fede cristiana. Al suo impulso di vescovo e pastore è legata la liturgia e la cultura irlandese. Molti manoscritti del martirologio geronimiano e il martirologio di Beda ricordano la sua "deposizione" il 17 marzo. (Mess. Rom.)