Alla luce di Dio

meditazione del giorno


Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, Gesù disse ai discepoli: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».Parola del Signore Come vivere questa Parola?Qui l'insegnamento di Gesù sulla preghiera tocca l'apice ed è di capitale importanza. Anzitutto notiamo che viene dato attraverso un interrogativo in parabola. C'è forse un padre, al mondo, che richiesto dal figlio di avere cose buone ne dà di cattive? La paraboletta sottolinea in immagini esperienziali il contrasto buono-cattivo. Il papà se è richiesto di un pesce, darà una serpe? (Ricordiamo, tra l'altro, che la serpe richiama il "serpente antico" che ha tentato e tenta l'uomo al male). Se è richiesto di un uovo (simbolo della vita) darà uno scorpione che porta nella coda un veleno di morte e evoca tutte le forze oscure del male? Ricordiamo che Matteo antepone un altro contrasto: se è richiesto di un pane darà una pietra, simbolo della chiusura e durezza di cuore? Ma il centro del discorso è quel dire che se noi, persone impossibilitate a credersi buone, sappiamo dare cose buone almeno dentro stretti vincoli di affetto, tanto più Dio darà il dono, la realtà buona e santa per eccellenza: lo Spirito Santo stesso a quanti lo chiedono. Ecco dunque l'insegnamento. Pregare è la possibilità di rivolgerci in tutta spontaneità al più grande e tenero Padre Onnipotente. Se è per il nostro vero bene, saremo esauditi nelle nostre richieste perseveranti, ma Gesù ci educa a chiedere quello che ci è indispensabile per "respirare" da figli di Dio e non da schiavi: lo Spirito Santo. È solo in funzione di questa "respirazione spirituale" che viviamo!Signore, dammi lo Spirito Santo-Amore sostanziale e Vita che illumina e guida i miei passi. Fammi capire che senza di lui è tenebra in me, e fuori di me è non senso.La voce di una santaLa preghiera è l'estatica contemplazione dell' Altissimo, nella sua infinita bellezza e bontà: uno sguardo semplice e amoroso su Dio.S. Caterina da BolognaSant' Ugo da Genova Religioso dell'Ordine di Malta Sec. XIII  Cappellano dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme " i Cavalieri di Malta ", Ugo visse tra il XII e il XIII secolo e resse il complesso di San Giovanni di Pré, conosciuto come la Commenda di San Giovanni di Pré, a Genova, proprio davanti al porto. Qui sorge tuttora la chiesa di San Giovanni di Prè, dove Ugo venne sepolto intorno al 1230. La chiesa inferiore dell'antico e importante edificio sacro è a lui dedicata. Di spirito umile, Ugo compì diversi miracoli legati all'acqua. Due di essi simili addirittura a quelli compiuti da Mosè e Gesù: fece scaturire infatti l'acqua da una roccia (per consentire alle lavandaie di un ospedale di lavare la biancheria dei malati) e tramutò il liquido in vino. E in un'occasione salvò una nave in pericolo al largo della città ligure. (Avvenire)