Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».Parola del Signore Come vivere questa Parola?Certe immagini ricorrenti di un Gesù così sdolcinato da essere innocuo, restano totalmente scalzate da questa pagina evangelica che potremmo definire 'scandalosa', tanto ci coglie alla sprovvista.Come, Lui, il mite Agnello che ci riconcilia col Padre, che abolisce ogni muro di separazione, si introduce affermando di non essere venuto a portare la pace ma la divisione e ciò fin nel cuore delle stesse famiglie?In altra occasione dichiarerà che il Regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. La vita cristiana non è un quieto adagiarsi all'ombra rassicurante di un Dio paternalista che convalida il disimpegno. Tutt'altro! Decidersi per Cristo vuol dire impegnarsi per la causa di un Regno che è già qui, in mezzo a noi. Un Regno che pur proiettandosi oltre il tempo, si va edificando con i mattoni che mettiamo insieme giorno dopo giorno in questo nostro oggi. Vuol dire allora rimboccarsi le maniche e porre gesti concreti di solidarietà, di giustizia, di amore disinteressato. Vuol dire uscire allo scoperto, rivelando decisamente e coraggiosamente la nostra identità cristiana, con scelte coerenti con il credo che professiamo. Scelte che implicano spesso un andare contro corrente, un opporsi con fermezza al lassismo imperante, alla corsa sfrenata al più avere, all'apparire, al prevalere... Solo a questo prezzo il Fuoco che Gesù è venuto a portare diventerà incendio che distrugge alla radice ogni negatività. Ma è necessario che questo Fuoco, cioè lo Spirito Santo, divampi innanzitutto nei nostri cuori ed abbia la libertà di operare quel 'giudizio' che smaschera certe posizioni di comodo, che ci rende sempre più consapevolmente partecipi di quel 'battesimo' di Cristo (morte-resurrezione), da cui sgorgherà la Pace vera, quella che il mondo non può dare.:Signore Gesù, tu non ci hai donato uno Spirito di tiepidezza, ma di forza. Non permettere che cediamo alla facile tentazione di adagiarci in un cristianesimo-rifugio, ma dacci il coraggio di essere veri Figli della Luce.La voce di un profeta-martire dei nostri tempiPer affrettare un'era nuova, i cristiani hanno un cammino tracciato: non mettersi a rimorchio degli avvenimenti, ma porsi all'incrocio delle strade.Roger SchutzSanti Filippo ed Ermete Martiri Martirologio Romano: A Edirne in Tracia, sempre in Turchia, santi martiri Filippo, vescovo di Marmara Ereğlisi, ed Ermete, diacono: il primo, agli inizi della persecuzione dell’imperatore Diocleziano, aveva ricevuto l’ordine di chiudere la chiesa e mostrare tutti i vasi sacri e i libri in essa contenuti; e avendo egli risposto al governatore Giustino che non era lecito né da parte sua consegnare quanto gli si chiedeva né a lui appropriarsene, dopo aver subito il carcere e la flagellazione, fu bruciato insieme al diacono sul rogo.
meditazione del giorno
Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».Parola del Signore Come vivere questa Parola?Certe immagini ricorrenti di un Gesù così sdolcinato da essere innocuo, restano totalmente scalzate da questa pagina evangelica che potremmo definire 'scandalosa', tanto ci coglie alla sprovvista.Come, Lui, il mite Agnello che ci riconcilia col Padre, che abolisce ogni muro di separazione, si introduce affermando di non essere venuto a portare la pace ma la divisione e ciò fin nel cuore delle stesse famiglie?In altra occasione dichiarerà che il Regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. La vita cristiana non è un quieto adagiarsi all'ombra rassicurante di un Dio paternalista che convalida il disimpegno. Tutt'altro! Decidersi per Cristo vuol dire impegnarsi per la causa di un Regno che è già qui, in mezzo a noi. Un Regno che pur proiettandosi oltre il tempo, si va edificando con i mattoni che mettiamo insieme giorno dopo giorno in questo nostro oggi. Vuol dire allora rimboccarsi le maniche e porre gesti concreti di solidarietà, di giustizia, di amore disinteressato. Vuol dire uscire allo scoperto, rivelando decisamente e coraggiosamente la nostra identità cristiana, con scelte coerenti con il credo che professiamo. Scelte che implicano spesso un andare contro corrente, un opporsi con fermezza al lassismo imperante, alla corsa sfrenata al più avere, all'apparire, al prevalere... Solo a questo prezzo il Fuoco che Gesù è venuto a portare diventerà incendio che distrugge alla radice ogni negatività. Ma è necessario che questo Fuoco, cioè lo Spirito Santo, divampi innanzitutto nei nostri cuori ed abbia la libertà di operare quel 'giudizio' che smaschera certe posizioni di comodo, che ci rende sempre più consapevolmente partecipi di quel 'battesimo' di Cristo (morte-resurrezione), da cui sgorgherà la Pace vera, quella che il mondo non può dare.:Signore Gesù, tu non ci hai donato uno Spirito di tiepidezza, ma di forza. Non permettere che cediamo alla facile tentazione di adagiarci in un cristianesimo-rifugio, ma dacci il coraggio di essere veri Figli della Luce.La voce di un profeta-martire dei nostri tempiPer affrettare un'era nuova, i cristiani hanno un cammino tracciato: non mettersi a rimorchio degli avvenimenti, ma porsi all'incrocio delle strade.Roger SchutzSanti Filippo ed Ermete Martiri Martirologio Romano: A Edirne in Tracia, sempre in Turchia, santi martiri Filippo, vescovo di Marmara Ereğlisi, ed Ermete, diacono: il primo, agli inizi della persecuzione dell’imperatore Diocleziano, aveva ricevuto l’ordine di chiudere la chiesa e mostrare tutti i vasi sacri e i libri in essa contenuti; e avendo egli risposto al governatore Giustino che non era lecito né da parte sua consegnare quanto gli si chiedeva né a lui appropriarsene, dopo aver subito il carcere e la flagellazione, fu bruciato insieme al diacono sul rogo.