Da diverso tempo ormai si vedono, negli angoli più pittoreschi del Centro, strani omini in guisa di santoni che praticano impavidi, fra lo stupore degli astanti, una sorta di meditazione ieratica con tanto di levitazione..Sono omini minuti, dallo sguardo profondo e dal colorito scuro messi in risalto dalle tuniche color arancio.Sono distribuiti ovunque, dando spettacolo del loro particolare genio e raccogliendo invariabilmente, alla fine di ogni sessione, manciate di monete locali.La prima volta che mi è capitato di assistere al fenomeno, erano in coppia. Il più robusto sosteneva con il volto impassibile il peso del compagno, raccolto nella posizione del loto a diverse spanne più in alto. Il secondo omino esile come un bimbo inappetente, sospeso in posizione aggraziata quanto ispirata, teneva una mano appoggiata al paletto che l’altro impugnava con mano ferma. Una forma di meditazione altamente energetica e visibilmente riuscita se consentiva un simile prodigio senza manifestare alcun segno di sforzo o sofferenza. Maliziosamente mi chiesi se, invertendo l’ordine dei pesi, il miracolo si sarebbe ripetuto con forza di gravità invariata.Fra bambini stupiti e adulti dall’anima innocente, un circolo di scettici puri ma incapaci di smascherare il trucco continuava a girare attorno, soppesando ogni dettaglio della scena alla ricerca della soluzione. L’inganno continuò a celarsi ai nostri occhi indagatori. Qualche tempo dopo la svolta..Camminavo per una viuzza del centro, in prossimità di piazza Navona, come sempre col naso all’insù, quando il mio sguardo fu attratto da un enorme sacco nero, come quelli della spazzatura per intenderci, che si contorceva in modo bizzarro emettendo suoni soffocati in una lingua sconosciuta.
La Sostenibile Illeggerezza Dell'Essere
Da diverso tempo ormai si vedono, negli angoli più pittoreschi del Centro, strani omini in guisa di santoni che praticano impavidi, fra lo stupore degli astanti, una sorta di meditazione ieratica con tanto di levitazione..Sono omini minuti, dallo sguardo profondo e dal colorito scuro messi in risalto dalle tuniche color arancio.Sono distribuiti ovunque, dando spettacolo del loro particolare genio e raccogliendo invariabilmente, alla fine di ogni sessione, manciate di monete locali.La prima volta che mi è capitato di assistere al fenomeno, erano in coppia. Il più robusto sosteneva con il volto impassibile il peso del compagno, raccolto nella posizione del loto a diverse spanne più in alto. Il secondo omino esile come un bimbo inappetente, sospeso in posizione aggraziata quanto ispirata, teneva una mano appoggiata al paletto che l’altro impugnava con mano ferma. Una forma di meditazione altamente energetica e visibilmente riuscita se consentiva un simile prodigio senza manifestare alcun segno di sforzo o sofferenza. Maliziosamente mi chiesi se, invertendo l’ordine dei pesi, il miracolo si sarebbe ripetuto con forza di gravità invariata.Fra bambini stupiti e adulti dall’anima innocente, un circolo di scettici puri ma incapaci di smascherare il trucco continuava a girare attorno, soppesando ogni dettaglio della scena alla ricerca della soluzione. L’inganno continuò a celarsi ai nostri occhi indagatori. Qualche tempo dopo la svolta..Camminavo per una viuzza del centro, in prossimità di piazza Navona, come sempre col naso all’insù, quando il mio sguardo fu attratto da un enorme sacco nero, come quelli della spazzatura per intenderci, che si contorceva in modo bizzarro emettendo suoni soffocati in una lingua sconosciuta.