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Post n°93 pubblicato il 11 Marzo 2015 da Allure.Sensuelle
Quel verde un tempo mi ricordava le bottiglie allineate a testa in giù, ad asciugare nel sole estivo, prima di accogliere il denso nettare di pomodoro.
Ora mi guardava, appannato dagli anni, trafiggendo il panno cieco che Lo separava dal resto del mondo.
Quel guizzare improvviso a rintracciare il ricordo di una forma, quell'aggrapparsi affannoso al barlume di un colore, ora somigliava più alle foglie d'ulivo che tremano al vento, sbiancate dalla polvere.
Chiusi gli occhi per fermare un dolore pungente che sapeva di lacrime, lo arginai in silenzio insieme al fiato che si era annodato in gola.
Poi mi chinai ad abbracciarLa, trattenendo quegli occhi verdi nei miei; quello sguardo per il quale io, ormai soltanto macchia senza lineamenti, non sarei mai invecchiata.
Sapevo che stava per chiedermi una ragione, una qualsiasi, ma dovette sentire qualcosa.
o capire..
e tacque, facendosi raccogliere dalle mie braccia.
Facendosi portare al viso, come un respiro.
Piccola, contro il mio cuore.
Mia Madre
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ricche di emozioni le tue parole.
Interrogativi e omissioni, sofferenza e consolazione. Ma soprattutto quel Silenzio che tutto contiene senza essere "muto". (ricche di emozione e comprensione anche le tue. Come sempre)
Credo nella potenza degli abbracci, nel loro carico prezioso che non ha bisogno di parole per rivelarsi tale.
il chakra, è il quarto
un parto è una scelta d'amore
per questo t'abbraccio e riparto
hai scritto una cosa bellissima... fa
:) ciao
(cosa mi dici dell'azzurro, del viola e dell'arancio?!)
presiede l'acquedotto
è regola mediana
tra terra ed io-interrotto
l'azzurro si apre al cielo
le ghiandole fan festa
ultimo pianerottolo
che sale sù alla testa
il viola è meraviglia
coscienza che risveglia
più in alto, il grande bianco
ma adesso sono stanco !!
:))