Mirrors and thoughts

The Tempest


E' incredibile e ormai Fantozzi mi sta dietro anni luce tanto l'ho superato, ma non faccio in tempo a godermi un po' di rincorsa felicità ché eccolo il fulmine, pronto a piombare nel mio cielo rappezzato. Il passo dal considerarmi fortunata per l'amore che mi riempie il cuore e per l'amicizia, che a volte bussa e se ne va ed altre resta per un caffè, al buio nell'anima è così breve che a volte mi terrorizza. Un momento prima sorrido e mi penso negli anni, pronta a inseguire un sogno che chissà se mai si avvererà e quello subito dopo una nuova delusione arriva più nera della pece a farmi spronfondare ancora nel mio angolino cupo e stretto. Non posso neanche sospirare mentre stringo i denti. Perché a volte la pazienza cede il passo a un'amarezza così untuosa che ti senti incapace anche di sospendere il fiato tra un desiderio antico e un nuovo rancore.Forse passerà anche stavolta tra le maglie di una pagina che ha sempre un segnalibro potente e minaccioso, ma nello stesso tempo mi ricorda che i piedi per terra bisognerebbe solo cementificarli per non rischiare più di affogare nei sogni romantici.E intanto un sorriso se l'è già portato via il tempo, cupo e malinconico, in cui oggi più che mai mi rifletto aggrottando quella ruga della tolleranza lassù.
"... e mi sveglio e piangerei per sognare ancora"(William Shakespeare La tempesta atto III scena 2)