Mirrors and thoughts

Post N° 348


Ho passato gli ultimi giorni  a sorprendermi: mi sono guardata dentro come ho sempre provato a fare per leggere tra gli spigoli di un cuore sempre così irregolare. Quello che volevo ce l'ho già. Quello che avrò lo vorrei ancora. La mia smaniosa impazienza indebolisce la mia tenacia e la rilancia con l'elastico della concretezza.  Mi sono guardata fuori perché credo nella forza del confronto che rinnova lo sguardo sul mondo e gli offre sempre nuovi giri di boa. "Il mattino ha l'oro in bocca". E adesso mi chiedo: se fosse solo un'estensione della mia volontà? Raccolgo le trame di un destino che mi a-spetta come l'acqua del rubinetto di chi deve svegliarsi e affonda la faccia tra le mani piene d'acqua fredda che bacia le ciglia e accarezza le palpebre. Solo, io non ho intenzione di svegliarmi. Non ora. Non ancora. Continuo a dondolarmi tra una serenità che appena mi sfiora e un'ambizione che sempre mi afferra. Perché non sono impermeabile alle fluttuazioni, perché scelgo di non liberarmene, perché sarebbe troppo facile.