Mirrors and thoughts

Post N° 360


Quiet club
Doveva essere la storia di uno dei più famosi ed efferati serial killer d'America, quello che diede grane all'ispettore Callaghan, quello al quale si diede la caccia per più di dieci anni, quello che sfuggiva a poliziotti del calibro di Steve McQueen. Insomma una promessa del thriller in stile Seven. Ma dobbiamo aver riposto troppe aspettative su una pellicola con buoni presupposti e troppi facili pretesti. Zodiac è un film prolisso, che cerca di entrare nella psicologia dei poliziotti, dei giornalisti e dello scrittore che furono ossessionati fino alla paranoia dalle indagini su un cittadino non al di sopra di ogni sospetto. Il peccato più grande è che non ci riesce. E non basta apprezzare il tentativo per sopportare le due ore e mezza di un film dalle conclusioni prevedibili, vista la ben risaputa storia, interpretato da un cast che non delude, al contrario. Né sono sufficienti i due minuti di vero thrilling nella seconda parte, tra l'altro evidente citazione della Casa di Raimi, per salvare il film che aspettavamo dopo Fight club.