Mirrors and thoughts

Post N° 364


Hostel part II ovvero piccoli maestri dell'orrore cresconoCi si aspettava un banale sequel del film truculento e shockante che aveva fatto coprire gli occhi a tanti spettatori, e qui il sessismo non aveva voce in capitolo, invece Eli Roth sorprende il pubblico con questa pellicola. E dimostra una bravura che talvolta il nome del suo guru Tarantino sembrava offuscare. La capacità di ambientare una storia nella stessa location di prima, di rimettere in scena lo stesso spettacolo, un po' splatter, questo bisogna ammetterlo, già visto seppure originale e coraggioso,  ma di rinnovare attraverso piccole modifiche quanto nel plot pieno di colpi di scena difficilmente prevedibili (e i protagonisti questa volta sono ragazze americane neanche troppo ingenue) tanto nella regia stessa (i tecnicismi non passano inosservati e mostrano che Roth ha imparato ed è cresciuto tantissimo) fa di questo film un horror, se così vogliamo definirlo (di certo non è una commedia) che merita una critica solamente positiva. Le riprese esperte, la presenza della Fenech come puro osanna a un vecchio cinema italiano e la chicca, perché è con questa che Roth strizza l'occhio agli spettatori, del regista Deodato nella parte ad hoc del "cannibale" sadico rendono Hostel II perfino migliore del primo. Si esce dalla sala con la sola voglia di vedere un altro episodio. E spontanea nasce una domanda provocatoria: chissà che Roth non superi perfino il maestro Tarantino. Chi vivrà, se non sarà squartato vivo in qualche macabro ostello slovacco, vedrà!