Mirrors and thoughts

Post N° 389


Un sole che non riscalda Credo che vicino casa nostra ci sia un ippodromo, sebbene tutti parlino con entusiasmo di un cinodromo che fa sorridere le loro labbra ebeti. Ogni volta che attraverso il ponte Marconi in autobus, tornando a casa, guardo verso il sole che sbuca tra qualche testa davanti all'uscita, abbasso lo sguardo e mi accorgo che c'è un angolo di verde in cui pascolano tranquilli puledri bianchi con le criniere al vento. Il cielo si rischiara nel vetro opaco. Per un istante l'immagine mi riempie di serenità. Poi però torno dentro me, fermo la fantasia e invidio una libertà che mi viene reclusa. Oggi ho chiesto un consiglio a un giornalista e lui mi ha risposto in maniera avvilente e demoralizzante. Mi ha parlato di motivazione e io avevo gli occhi lucidi perché allo scoccare di quella parola mi è passata nella mente una raffica d'immagini che racchiudevano gli sforzi che faccio negli ultimi anni. Allora mi sono chiesta come si possa fare a trasmettere a un redattore la propria voglia di scrivere, il proprio entusiasmo per il giornalismo, la propria determinazione e le proprie ambizioni se il curriculum, che sintetizza la nostra formazione, non viene nemmeno letto ma cestinato a priori. Non ho risposte. Solo rabbia che non voglio m'inghiottisca. E grazie a questo giornalista oggi sono perfino stanca di sognare.