Mirrors and thoughts

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Non ci riesco a essere indifferente a certe cose. I miei amici mi hanno sempre presa un po' in giro per questo vizio di prendere sempre tutto sul serio e di prendermi troppo sul serio. Sono riflessiva, ma i miei pensieri di solito partono a raffica con un impulso quasi convulsivo. E s'associano tra di loro alla velocità della luce. Forse perfino di più. Il fatto è che quando qualcosa mi colpisce, nel bene e nel male, cattura in un lampo la mia mente e centrifuga la mia personalità. Come una calamita sono attratta dalle polemiche, non dalle discussioni in cui si alza la voce perché le ritengo prive di civilità e ho tolleranza zero per ogni atteggiamento che per me significhi mancanza di rispetto verso l'altro. L'umanità è densa di varietà. Oggi è densa di possibilità di comunicare. Sull'informazione ho ancora dei dubbi e il mio mestiere da grande m'insinua nuove incertezze ogni giorno. Baudrillard parla d'implosione dei media: "Ci troviamo in un universo nel quale si dà sempre più informazione e sempre meno senso.". Taluni casi  mi convertono a questa tesi. Altri, come questo di Federica, mi ricordano che la società digitale si azzuffa su nebulose ogni giorno, ma spesso possiamo riconoscere in essa un segno quasi impercettibile di condivisione e di unione che la distingue, ancora. E forse sarebbe più corretto parlare di senso comune che di senso e basta. Ivan Graziani - Maledette malelingue