Mirrors and thoughts

Post N° 420


Autoritratto in un pomeriggio d'ottobreDi pomeriggio, quando esco da lezione e mi sento carica di energia e di passione per il mestiere difficile che sto imparando a conoscere e che voglio fare, attraverso la strada e guardo davanti (a me) le strisce bianche diradarsi verso l'esterno. Non vedo la mia ombra perché c'è troppo sole adesso. E cammino lasciando che i capelli siano tranciati dal vento mentre sorrido ai miei pensieri. Non ascolto musica da un po', mentre sono a piedi per strada intendo. Perché voglio prestarmi più ascolto e ho capito che ho bisogno di sentirmi. Imparo ancora. Vado dritta verso la mia direzione, con le braccia lungo i fianchi che vanno più veloci delle gambe. Il mio corpo è sempre teso come il fascio dei miei nervi. Mi guardo intorno ma con garbo. Osservo le persone assorte nei loro vuoti. Ascolto parole che suonano opache. I loro particolari sono nei miei occhi indagatori come una macchina da presa che non vuole perdersi niente. La mia fermata. Salgo. E risalgo. Perché, come la mia scrittura, sono nella fase della rin-corsa.