Mirrors and thoughts

Di sole e d'azzurro


Oggi ho constatato che sono una sognatrice passeggiatrice. Quando sono uscita dalla casa del cinema ho respirato profondamente mentre andavo via. Quegli alberi alti e quel verde per un attimo m'hanno rapita. Ho osservato le persone uscite prima di me, intente nei loro chiacchiericci e nelle loro corse. Poi ho alzato la testa. Occhi puntati allo squarcio di un cielo limpido tra i rami verdi. E mi sono accorta che parecchie persone sono troppo distratte dalle loro vite monotone e dai loro lavori sicuri. Nessuno si ferma mai. Nemmeno per un istante. Non ho aspettato l'autobus perché era una giornata troppo bella per camminare e per pensare. E' vero: c'avrò messo il triplo del tempo, ma m'è piaciuto perdermi di nuovo tra le strade di questa città e scoprire che in fondo non è forse così grande come a volte m'è sembrata. Quando passeggio non lavo via i pensieri. So che nella mia testa se ne alternano di cose varie. Però so che mi basta guardare un gruppo di adolescenti che accarezza un cucciolo di donna di colore, che assomiglia a Gloria Gaynor, per sorridere. So che mi basta guardare le donnine in affari così confezionate nei loro bei vestiti griffati, sui loro tacchi incidenti, con le loro chiome parruccate per sorridere. So che mi basta ricordare chi c'è passato per via Veneto per sorridere. So che mi basta sentire le note di una canzone che mi viene in mente per qualche strano motivo per sorridere. E quando sorrido non sono mai sola.