AltaLuna

Oro, diamanti, petrolio..

l'industria del sesso e

quella del piombo..

come l'olio e la benzina

il sangue che scorre

muove il motore

della civiltà.

Ad ogni chilometro

percorso

è sempre più perfetto,

libertà e perversione

ne migliorano il rendimento.

Tecnici ed ingegneri

studiano nuovi modelli

linee su carta

progetti migliori

come i confini sul mondo,

si evolvono,

tracciano barriere,

separazioni..

Agli indecisi,

gli schiavi del dubbio,

alcool, droga..

..dipendenze..

arti, piaceri,

..impulsi..

..illusioni..

fino alla morte;

il loro ultimo respiro

alimenta una nuova esplosione

nei cilindri

nuovi scendere e salire

dei pistoni

mille nuovi chilometri

percorsi

lungo la strada

dalla vita

umana.

Non sono un uomo

sono una strega.

Con un falcetto in mano

vado in giro raccogliendo

i frutti di una vita

per caderli,

cantando,

uno ad uno nel paiolo..

dove un fuoco,

di legna di cipresso,

li consuma.

Guardo i vapori salire

e ballo,

la mia magia è creare

le nuvole del cielo.

Così nasce...

..la notte,

ghermita nella culla

all'altro capo del mondo.

Le colonne della vita

il loro fondamento

il cielo che sostengono...

motivazioni rivelate

da luci invisibili agli occhi

che si aprono

quando tutto sembra finire.

C'era una volta..

..la prima volta...quando ancora si pensava che tutte le porte si sarebbero aperte.

A quel tempo bastava trovarsi di fronte, alla porta, poiché si sapeva...che questa...si sarebbe aperta, prima o poi...

Bastava trovare la forma...poi, la porta, è diventata muro...la chiave, che non era di ferro...si è rotta...si è persa in mille schegge e s'è confusa...

E poi è successo che camminando... i piedi... han trovato vecchie impronte...profonde...e nuove ferite, gli stessi tagli.

Ad una ad una, tolte le schegge, si ricompone la chiave, ma questi, i piedi...hanno fatto..dei mille passi...una volta nuova; perché c'era...una volta,...ma la volta è di adesso,..che riapre e rivive la via...e sotto la volta...parole incoscienti, a dar vita al cammino, e sotto di lei, dell'arco di volta vale, forse, ora...il mio inchino.

La candela

brucia...e dal proprio consumarsi pone fondamenta...è delicato il suo vivere...parrebbe un miracolo, quando il soffio soffoca; questo è un post minimalista...cera che cola...timide ombre che tracciano muri, pareti, senza lasciare segno...è questo un blog...? Se non lo è..cos'è?