Il mosaico dell'America Latina si è composto di un altra tessera di colore progressista. Dopo Argentina, Brasile, Venezuela, Cile, Bolivia e per certi versi Uruguay anche l'Ecuador è passato da un governo liberista ad un governo a chiare tinte di sinistra.Secondo le proiezioni che garantirebbero un errore massimo del 0,8%, Rafael Correa si sarebbe imposto su Alvaro Noboa, con circa 13 punti percentuali di vantaggio.Le prime parole del neopresidente hanno toccato gli argomenti della redistribuzione sociale e della lotta alle diseguaglianze. Inoltre il giovane successore di Lucio Gutierrez non si è detto interessato a firmare un patto di libero scambio con gli Usa, perché ha definito questo accordo come "non vantaggioso" per il suo Paese. Ha invece parlato di un possibile riavvicinamento dell'Ecuador all'Opec (il Paese è il 5° produttore di petrolio dell'America Latina)La "conquista di Quito" sembra un segnale incoraggiante per la sinistra dell'America Latina, che strappa un altra regione all'influenza di Washington e si prepara per l'evento del 6 Dicembre in Venezuela: le elezioni presidenziali.Il Direttore
Ecuador? A sinistra!
Il mosaico dell'America Latina si è composto di un altra tessera di colore progressista. Dopo Argentina, Brasile, Venezuela, Cile, Bolivia e per certi versi Uruguay anche l'Ecuador è passato da un governo liberista ad un governo a chiare tinte di sinistra.Secondo le proiezioni che garantirebbero un errore massimo del 0,8%, Rafael Correa si sarebbe imposto su Alvaro Noboa, con circa 13 punti percentuali di vantaggio.Le prime parole del neopresidente hanno toccato gli argomenti della redistribuzione sociale e della lotta alle diseguaglianze. Inoltre il giovane successore di Lucio Gutierrez non si è detto interessato a firmare un patto di libero scambio con gli Usa, perché ha definito questo accordo come "non vantaggioso" per il suo Paese. Ha invece parlato di un possibile riavvicinamento dell'Ecuador all'Opec (il Paese è il 5° produttore di petrolio dell'America Latina)La "conquista di Quito" sembra un segnale incoraggiante per la sinistra dell'America Latina, che strappa un altra regione all'influenza di Washington e si prepara per l'evento del 6 Dicembre in Venezuela: le elezioni presidenziali.Il Direttore