Non verrà trasmesso

Impiccati con democrazia


La nostra redazione aveva deciso di non esprimere pareri sull'esecuzione di Saddam perché ritenendolo un personaggio troppo complesso temeva di scadere nel banale, nella dietrologia, nelle facili recriminazioni.La redazione aveva però anche l'assurda sensazione che la brutalità del rituale, l'inutilità di quelle scene, la bassezza di quelle offese avesse realmente scosso l'opinione pubblica occidentale e avesse convinto i governanti irakeni a fermare le esecuzioni.Stamattina invece la scena si è ripetuta. La morte inoltre è sempre tale, ma quando assume contorni sinistri come quella di Barzan al-Tikriti, fratellastro dell'ex rais, la società civile deve reagire, deve indignarsi deve gridare con sdegno la propria totale avversione a questa macabra risoluzione dei processi.Premettendo che la redazione è totalmente contraria alla pena di morte, cercando di indagare i motivi per i quali si potrebbe "giustificare" l'esecuzione capitale si potrebbe annoverare la restituzione all'assassino della stessa moneta. Tuttavia l'eticità dello Stato impone a questo, che la violenza contro il proprio suddito debba essere effettuata con il minor spargimento di dolore possibile.Sdradicare la testa di netto dal corpo del condannato non è indolore, non si avvicina neppure ad essere il modo più indolore fra i tanti di provocare la morte.Crediamo fermamente che l'Irak abbia fatto un ulteriore passo avanti verso la sua totale autodistruzione. Se la democrazia è la strada verso la quale sta andando questa disastrata nazione, non capiamo il perché di tale barbarie, non capiamo la fretta di tale barbarie e non capiamo chi crede che democrazia voglia solo dire elezioni.Il Direttore