Salomé, Salomé, danza per il mio piacere. Io ti prego di danzare per me. Io sono triste questa sera. Si, io sono assai triste questa sera. Quando giunsi qui scivolai nel sangue, il quale è un presagio cattivo; e intesi nell'aria un battere d'ali, un battere d'ali gigantesche. Io non so dire che cosa ciò possa significare... Io son triste questa sera. Dunque danza per me. Danza per il mio piacere, Salomé, ti supplico. - Se danzi per me puoi chiedermi ciò che tu vuoi, e io te lo darò. Sì, danza per il mio piacere, Salomé, e quella cosa che tu mi chiederai io te la darò, fosse pur essa la metá del mio regno.
(Oscar Wilde)
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Ho un corpo sospeso senza gravità.
Gli occhi miei non sanno più che guardare. Solo particolari gettati nel sole.
Sfumature dense. Colori distorti.
La stessa canzone si ripete all'infinito e i pensieri martellano nel cervello.
State zitti.
Sospesa tra l'apatia e l'indifferenza del mio esistere fluttuo come in una sorta di liquido amniotico.
E' tempo di lasciarti andare.
Di renderti invisibile nella mia vita.
E' tempo di imprecarti di uscire dal mio stomaco.
E' tempo di ritornare a scavare a fondo nelle pareti della mia anima.
Mi sgretolo. Musa delle mie rovine.
(.)
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