20 anni fa una gigantesca carica di esplosivo – 500 chili di tritolo- esplodeva al passaggio di tre vetture dirette a Palermo e provenienti dall’aeroporto di Punta Raisi. Sulla prima Fiat Croma guidava l’agente di polizia Vito Schifani, al suo fianco stava l'agente scelto
Antonio Montinaro, sul sedile posteriore l'agente
Rocco Dicillo, tre membri della scorta del magistrato Giovanni Falcone. Falcone era alla guida della seconda vettura, insieme a sua moglie, il magistrato Francesca Morvillo. Sulla terza, altri tre agenti della scorta. La deflagrazione fu così violenta che la prima automobile fu scaraventata in un giardino di olivi a più di dieci metri di distanza. Quel giorno la mafia massacrò 5 funzionari dello stato, colpevoli di aver voluto fare il proprio lavoro senza esitazioni e senza compromessi. Falcone, esponente di punta del pool antimafia di Palermo, pubblico ministero al maxiprocesso di Palermo che si concluse con 360 condanne per complessivi 2665 anni di carcere e undici miliardi e mezzo di lire di multe per la cupola di “Cosa Nostra”, direttore del la sezione Affari Penali del ministero di Grazia e Giustizia, è stato il magistrato più capace di comprendere e scardinare le logiche delle organizzazioni mafiose. Santificato dopo la morte, Falcone è stato oggetto in vita di duri attacchi e di pesanti squalifiche: Il CSM designò un altro magistrato alla guida del pool antimafia, come anche, più tardi, al vertice della Procura Nazionale Antimafia, esponenti politici lo attaccarono violentemente, lettere anonime mandate dal "Corvo" cercarono di diffamare il suo operato e quello dei colleghi del pool. Era il 23 Maggio del 1992 quando la vita di Falcone venne stroncata da quei criminali che aveva combattuto con successo durante tutta la sua carriera professionale. Quel giorno apprendemmo la notizia dopo essere tornati da una passeggiata nel parco della città. Ne fummo colpiti, quasi tramortiti, anche per una ragione molto personale, forse ininfluente, ma per noi significativa. Quel giorno mia moglie ed io compivamo 5 anni di matrimonio, eravamo mortificati di dover celebrare il nostro anniversario nel giorno in cui la criminalità organizzata aveva assassinato una delle menti più lucide e uno degli uomini più coraggiosi del nostro paese.Oggi festeggiamo 25 anni di matrimonio. Brinderemo a noi, alle persone che ci sono vicine e a tutti coloro che hanno dedicato la loro vita a rendere migliore il nostro paese, come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, gli agenti delle loro scorte, i milioni di italiani che non smettono di lottare per costruire un futuro differente.W.