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una giornata a "La Mandria"


"La mandria" è una delle nostre mete preferite quando non abbiamo voglia di rimanere in città. E' un'oasi di vegetazione rimasta sostanzialmente identica alla tenuta reale dell' '800 quando fungeva da riserva di caccia per i Savoia.Boschi, ampie estensioni erbose su cui pascolano placide mandrie di mucche o branchi di cavalli, sentieri sterrati che ospitano i viandanti e i ciclisti, gli appartamenti reali e qualche  costruzione dallo stile indecifrabile che sorge ai margini del perimetro, un torrente (la Ceronda) e un fiume (la Stura) che ne delimitano i confini.Si vive un senso di quiete, di sospensione del tempo particolarmente importanti in questa epoca insensata, in cui gli eventi vengono consumati ancora prima che si manifestino, in cui il presente svanisce come se fosse un gioco di prestigio manipolato da un bravo illusionista.Ritrovo, tra i "Tre cancelli" e l'ingresso di Druento un percorso fatto di materie vive, che cambiano con l'alternarsi delle stagioni, un cammino di memorie che il passo del tempo ha solo arricchito di echi e sfumature.Rivedo la panchina da cui si scorge un vasto prato, lievemente ondulato e circondato da alberi di alto fusto, che suggerisce la circolarità del pianeta; la corrente e le pietre del fiume in cui ci siamo bagnati durante i giorni della grande calura, il tappeto di foglie ingiallite e rosseggianti di autunno, l'ombra dei faggi, degli ippocastani, delle querce d'estate,  la fioritura dei tigli e dei ciliegi in primavera, la fauna selvatica che, ogni tanto, fa capolino ai margini del bosco.Un luogo ideale per un pomeriggio di contemplazione.