Ti guardo mentre dormi all’incrocio delle righe. Il tuo corpo disegna uno spazio protetto, racchiuso da coperte leggere che paiono saldate a te, incollate alle gambe flesse, al busto abbondante, ai fianchi che disegnano una curva regolare. Ti spio mentre dormi respirando piano, cerco di rintracciare in te i segni consueti, ma non posso fare a meno di saperti altrove, immersa in un mondo a me precluso, abitato da sogni che ti conducono dove non posso raggiungerti. Ti vedo mentre navighi verso mari aperti, nave che abbandona gli spazi conosciuti e si dirige verso terre ignote, le vele gonfie di vento e la direzione segnata a dispetto delle onde e delle tempeste, verso ovest, sempre più lontano. Ti contemplo mentre i tuoi occhi socchiusi sembrano muoversi rapidamente al ritmo di immagini che affollano la tua mente, un ricordo, un’associazione labile, un desiderio che si svela al momento del risveglio.Forse sei approdata in un luogo distante, una grande baia circondata da grattacieli e colline colme di abitazioni strette una sull’altra, oppure doni le tue vesti a persone incredule per un bisogno di altruismo che altri prenderanno per follia. Forse mi incontri fugacemente nei tuoi sogni, mi assegni un ruolo da comparsa nella folla che ti attornia, ti desidera per sé, vorrebbe stringerti, carpire il segreto che anima le tue navigazioni notturne. Forse sei immersa in universi sottomarini e ti muovi ignara della gravità sfiorando concrezioni di corallo, pesci multicolori, cavità oscure e creature troppo bizzarre per essere descritte. O forse segui solo i residui del giorno, l’estensione amorfa che ci circonda: la casa, il tragitto verso il lavoro, gli amici, il mercato e unisci questi frammenti quotidiani attraverso la tessitura dei sogni, quello spazio di ripetizioni ellittiche, di significati monchi, di colori scordati. Ti guardo mentre dormi all’incrocio delle parole. Ti guardo e spio le tue labbra, il tuo respiro, i tuoi capelli che si spandono sul cuscino, i tuoi movimenti lenti o repentini, solo per scoprirti distante, inaccessibile.Writerhttp://www.writer-racconti.org/
GUARDANDOLA DORMIRE
Ti guardo mentre dormi all’incrocio delle righe. Il tuo corpo disegna uno spazio protetto, racchiuso da coperte leggere che paiono saldate a te, incollate alle gambe flesse, al busto abbondante, ai fianchi che disegnano una curva regolare. Ti spio mentre dormi respirando piano, cerco di rintracciare in te i segni consueti, ma non posso fare a meno di saperti altrove, immersa in un mondo a me precluso, abitato da sogni che ti conducono dove non posso raggiungerti. Ti vedo mentre navighi verso mari aperti, nave che abbandona gli spazi conosciuti e si dirige verso terre ignote, le vele gonfie di vento e la direzione segnata a dispetto delle onde e delle tempeste, verso ovest, sempre più lontano. Ti contemplo mentre i tuoi occhi socchiusi sembrano muoversi rapidamente al ritmo di immagini che affollano la tua mente, un ricordo, un’associazione labile, un desiderio che si svela al momento del risveglio.Forse sei approdata in un luogo distante, una grande baia circondata da grattacieli e colline colme di abitazioni strette una sull’altra, oppure doni le tue vesti a persone incredule per un bisogno di altruismo che altri prenderanno per follia. Forse mi incontri fugacemente nei tuoi sogni, mi assegni un ruolo da comparsa nella folla che ti attornia, ti desidera per sé, vorrebbe stringerti, carpire il segreto che anima le tue navigazioni notturne. Forse sei immersa in universi sottomarini e ti muovi ignara della gravità sfiorando concrezioni di corallo, pesci multicolori, cavità oscure e creature troppo bizzarre per essere descritte. O forse segui solo i residui del giorno, l’estensione amorfa che ci circonda: la casa, il tragitto verso il lavoro, gli amici, il mercato e unisci questi frammenti quotidiani attraverso la tessitura dei sogni, quello spazio di ripetizioni ellittiche, di significati monchi, di colori scordati. Ti guardo mentre dormi all’incrocio delle parole. Ti guardo e spio le tue labbra, il tuo respiro, i tuoi capelli che si spandono sul cuscino, i tuoi movimenti lenti o repentini, solo per scoprirti distante, inaccessibile.Writerhttp://www.writer-racconti.org/