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Stann Creek


Un paesino di tremila anime al termine di una strada che non conduce in nessun luogo, disseminata di buche, asfalto corroso e tavole di legno poste attraverso gli argini di fiumi come caricature di ponti. Entriamo camminando nel villaggio, che sorge ai lati di uno stradone fangoso ed impolverato. Sorridiamo per farci coraggio, mentre andiamo alla ricerca di un hotel. Scartiamo un paio di palafitte di legno imputridito e ci rifugiamo in una stanza di tre metri per tre che stenta ad accoglierci. Sud del Belize, il buco del culo del pianeta, sulla strada che dallo Yucatan porta verso la costa atlantica dell’Honduras. I miei compagni di viaggio vogliono arrivare via terra fino in Bolivia. Li guardo con compatimento. Verranno depredati o uccisi prima di giungere in Nicaragua, penso.
Il giorno dopo ci svegliamo prestissimo e andiamo alla ricerca dell’autobus per Punta Gorda. Non vediamo nulla. Sulla spianata antistante la piazza del mercato, solo un furgone giapponese ricolmo di frutta. Le notizie sono imprecise. Chi dice che l’autobus partirà verso sera, chi domani, chi dopodomani, qualcuno allarga le braccia e ci chiede una birra. Passiamo otto ore in un ristorante cinese, maledicendo la cattiva sorte ed aspettando che il sole implacabile declini. Una ragazza francese continua a scrivere su un block notes con assorta concentrazione. Non muove neanche la testa, solo il braccio destro è in movimento e traccia ghirigori lenti. Torniamo in albergo come un’armata sconfitta che cerca di mettersi in salvo. Decido di sottrarmi al clima di disfatta e mi metto a camminare verso il mare, basso e melmoso. Incontro due pescatori che tirano su pesci piccoli e li ributtano in acqua con rabbia. Si accendono le stelle, una dopo l’altra, offro delle sigarette, mi siedo ed esploro la distesa liquida, che assume un color cenere. Fumo e guardo i punti luminosi che s’impadroniscono del cielo con prepotenza. E’ ormai notte quando decido che dell’autobus e del viaggio verso sud non m’importa più. Stann Creek è un luogo come gli altri. Aspetterò un’idea, un moto di volontà. Poi partirò, ma non so verso dove.Writerhttp://www.writer-racconti.org/