Writer

Senza Nome


Mi chiamo Alberto. Non ho nessuna idea di cosa scrivere. Nemmeno una sensazione, un indizio. Procedo meccanicamente sperando che arrivi una illuminazione, un presagio. Volevo scrivere di un cigno che ho visto oggi al parco, ma mi appare un soggetto troppo esile, troppo inconsistente. Sono anche stanco delle narrazioni in prima persona. Quindi, da questo momento, il narratore si riferirà ad Alberto, il protagonista di questa narrazione senza nome, di questa vicenda che deve ancora essere pensata.Alberto dunque sta picchiettando sui tasti, in attesa di andare a cena, e non sa cosa scrivere. Non ha nessuna idea precisa , nessun indizio. Spera che arrivi un’intuizione, un presagio. Aveva intenzione di scrivere di un cigno, elegante ed innaturale, che aveva scorto nella fontana del parco, ma non è convinto. Gli sembra un soggetto troppo debole, senza consistenza. Alberto si è stancato di essere narrato in terza persona. Preferisce essere accomunato ad altri individui, ad un gruppo di persone. Pertanto, da questo istante, parleremo in prima persona plurale. Diremo allora che stiamo attraversando una crisi di creatività e che tutti noi non sappiamo bene cosa scrivere, speriamo ci arrivi un segnale, pregnante ed immediato, che ci consenta di sviluppare una trama avvincente. Abbiamo scartato la descrizione del cigno, splendido ed impotente animale, perché ci è parso un tema poco meditato e solido. Anche se siamo in tanti non sappiamo come proseguire, non vogliamo proseguire. Forse il problema consiste nelle nostre molteplici identità, che non riescono ad amalgamarsi in questa vicenda che non sa come partire. Proviamo a distaccarci un po’ di più da noi stessi.Voi siete  andati al parco, questa mattina. Siete rimasti a bocca aperta davanti ad un cigno, splendente e regale, ed avete fantasticato di scrivere su di lui. Non ci siete riusciti, anche perché vi siete messi a litigare  sull’intreccio e su dettagli narrativi fondamentali. Poi vi siete detti che era un soggetto  fragile  e poco consistente e vi siete dileguati, non prima di affidare il compito ad altre persone. Un gruppo di amici si recò al parco. Rimasero sorpresi da un cigno, immobile e grottesco, che li guardava fisso. Decisero di scrivere un racconto su quell’animale, ma non trovarono una valida ispirazione, non riuscirono a dipanare la storia. Rimasero ancorati al soggetto come pesci all’amo, scartarono diverse opzioni e varianti ed infine decisero di affidare il compito ad Alberto, nonostante attraversasse una fase di scarsa creatività.Tu, Alberto, adesso  vai a casa, ti concentri e scrivi una composizione sensata su quel cigno, quell’animale ermetico e controverso, che ti ha tanto affascinato. Dovrai superare  difficoltà legate al soggetto, poco strutturato e delineato,  ed interrompere quella sterilità creativa che ti segna ormai da tempo.Io mi chiamo Alberto. Non ho nessuna idea di cosa scrivere.Forse è meglio che vada a cena.   Writerhttp://www.writer-racconti.org/