Writer

Edinburgh


                                          (Edimburgo, queen's street)Stravolto, morto di stanchezza, incapace di dormire. Una giacca a vento persa sulla vettura di un folle, che guidava con gli occhi sbarrati e le mascelle contratte. Un camion attraverso l’Europa, accompagnato da una radio gracchiante. Un giovane svizzero che mi propone di dividere il costo  della benzina a metà. Sono arrivato, alla fine. Torino- Edimburgo, duemilatrecento chilometri di autostop in cinquantadue ore. Mi cerco un campeggio e attaccherei discorso con la ragazza della reception, se non barcollassi come un ubriaco. E’ piena di lentiggini e, quando sorride, le si formano due fossette graziose nelle guance. La ritrovo vicino a Queen’s street e mi riconosce appena.  Non ha fretta, mi guarda interrogativa quando le chiedo se vuole bere con me una birra nel pub vicino. Mi lancia un'occhiata incuriosita, accenna un sorriso.Entriamo. Mobili di legno scuro, finte teste di animali  alle pareti. Una credenza vittoriana in un angolo. Maledico il mio inglese zoppicante quando la ragazza mi chiede cosa faccio in Italia. Non riesco a pronunciare bene “sociology”, lei comprende “scientology” e mi lancia uno sguardo perplesso, come se fossi un adepto a una setta esoterica. La Guiness procura un po’ di sollievo, ma prolunga il silenzio. Penso furiosamente cosa dire, quale frase costruire, scartando diverse opzioni e varianti, ma lei mi viene vicino con un solo movimento  e mi scocca un bacio rotondo sulla punta delle labbra. “Assomigli a un mio amico, sono contenta di averti incontrato”. Si alza e si prepara a uscire, con calma. “Dove vai? Chi era il tuo amico?”. “E’ una storia lunga. Chris si è suicidato l’anno scorso. Sono felice di averti conosciuto”. Rimango a fissare il liquido nero che stagna sul fondo della pinta. Solo dopo mezz’ora, trovo il coraggio di alzarmi e percorrere le strade grigie che, simili a una geometrica tela di ragno, mi conducono verso una meta sconosciuta. Writerhttp://www.writer-racconti.org/