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Considerazioni su "come eravamo"


Il gioco letterario “come eravamo” è ancora in corso e chiuderà tra tre giorni. Mi sembra utile proporre alcune osservazioni che non sono ancora un consuntivo, ma che raccolgono gli elementi salienti dell’iniziativa. Innanzi tutto, si è registrata una grande partecipazione (circa 45 adesioni e 37 racconti postati fino a ora)  e un elevato livello di interesse, cosa  che prevedevo, ma per nulla scontata. I testi mi sono parsi molto interessanti e ben scritti, al di là delle fisiologiche variazioni individuali, legate all’età dei partecipanti, ai percorsi personali, ai temi trattati e alla consuetudine a scrivere testi di narrativa.Però, ripeto, il livello medio mi è parso alto e avrei visto bene almeno una ventina tra i testi proposti su una rivista letteraria online. I temi trattati spaziano lungo tutto l’arco degli anni ’80: il terremoto dell’Irpinia, la tragedia di Ustica, quella di Vermicino, la strage di Bologna,  la vittoria dell’Italia alla coppa del mondo dell’82, l’omicidio La Torre, la rivoluzione informatica, il sequestro dell’Achille Lauro,   la caduta del muro e della cortina di ferro, le radio libere, sono alcuni degli eventi che i testi hanno ripercorso. Una prima costante dei racconti pubblicati è stata quella di articolare la dimensione individuale (primi amori, maternità, primi appuntamenti, ingresso nell’adolescenza o nella giovinezza, primo bacio, lutti familiari,  viaggi in autostop) con quella collettiva, legata agli eventi simbolo prima elencati. Operazione che spesso ha dato luogo a intrecci godibili e ben strutturati.Un secondo filone mi sembra essere quello che riflette in soggettiva su quegli anni, che hanno coinciso per molti partecipanti con il periodo che  va dai 15 ai 30 anni. L’approccio è stato dunque centrato su una dimensione più personale e la rievocazione del decennio è stata affidata a rapide carrellate sul significato di quegli anni che, da un lato, sono stati segnati  da un  ripiegamento rispetto ai valori e alle idealità degli anni ’70,  ma che hanno visto fenomeni culturali e sociali degni di nota. Qualche contributo ha accentuato le caratteristiche negative del decennio (per esempio, quelli di Guerrino35 e Crepuscolando), altri  invece ne hanno sottolineato le caratteristiche innovative e di apertura al nuovo (Eva Kant, Blancoebleu, tra altri).Infine, una terza modalità è stata quella di scrivere testi  che hanno sviluppato il “come eravamo” nel confronto tra presente e passato.  Testi, a volte, originali e scritti con mano “professionale”, in cui il contrasto tra ciò che siamo stati e ciò che siamo diventati viene declinato mediante  escamotage letterari interessanti: il “doppio”  giovane che fa visita alla cinquantenne di oggi (Cattleja), una ragazza che interpreta il ruolo di “coscienza” stimolando ricordi e consapevolezza (Lauro_58),  l’eredita del passato che continua a condizionare il presente (Brubus). I commenti mi sono parsi centrati e numerosi, anche se commentare circa quaranta racconti è un’impresa faticosa. Voglio qui ringraziare pubblicamente un eroe del commento, una persona che si è fiondata come una molla su tutti i racconti facendone disamine accurate e pregevoli, Santiago “Sugar” Gamboa :-)In ogni caso, l’elemento più importante in un gioco come questo è la possibilità di conoscere e interagire con altri blog poco conosciuti o totalmente sconosciuti. Nascono frequentazioni, amicizie, convergenze intorno a oggetti di interesse comune. A voi la parola, ditemi come avete vissuto il gioco e  quali sono gli aspetti migliorabili.Writeril mio sito