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Desaparecidos


                                       (morti a Mogadiscio)Si avvicina il Natale. Un’orgia di luoghi comuni ripetuti, di pubblicità gonfie di stelline e Babbi Natale che portano sacchi colmi di telefonini, panettoni, ipod, coca-cola e navigatori satellitari,  sta prendendo faticosamente forma.  Anche se i camionisti  se ne fregano del paese e bloccano i rifornimenti  di alimentari, benzina e merci, fermando la Fiat. Anche se le forze politiche continuano il balletto grottesco intorno alla legge elettorale  in una logica del “tutti contro tutti”, fottendosene anche loro dei problemi concreti del paese. Anche se i media ci deliziano con le anticipazioni sull’ultimo film di Pieraccioni,  le stragi kamikaze colpiscono con puntualità svizzera i paesi del bacino del mediterraneo e  il Medio Oriente,  le morti “bianche” (chissà perché si chiamano bianche, come se il sangue degli operai fosse annacquato dall’indifferenza) hanno l’onore della prima pagina, dopo essere state relegate in due righe di circostanza nella cronaca locale,  la precarietà del lavoro obbliga un’intera generazione a  rimanere nella casa paterna e materna e a rimandare sine die i propri progetti di vita. Ma sì, chissenefrega, sta arrivando il Natale,  siamo tutti più buoni,  l’anno muore tra eccessi di cibo, riunioni familiari, week end in montagna, film da buttare, angosce nascoste sotto il tappeto come cumuli di polvere che è poco elegante mostrare agli invitati, regali fatti e ricevuti. In questo quadretto mefitico alcuni eventi risultano invisibili, sono scomparsi come quegli oppositori ai regimi dittatoriali dell’America Latina che venivano buttati in mare da elicotteri o interrati in fosse comuni.  Della Birmania non parla più nessuno, se non qualche blog per lamentarsi del fatto che nessuno ne parla, anche se laggiù si continua morire, si continua a essere incarcerati, torturati, sequestrati, un intero paese è tenuto in gabbia da una giunta di assassini e trafficanti di droga.  Della tragedia del Corno d’Africa, ne parlano solo alcune riviste specializzate  (otto articoli di otto blog  nell’ultima settimana) anche se la guerra tra l’esercito Etiope e i militanti delle corti islamiche a Mogadiscio e nelle altre città della Somalia ha  causato un numero di sfollati enorme  e più di 4.000 morti  tra i civili solo quest’anno. Mogadiscio è una città fantasma. “La città è un misterioso, imprevedibile, deserto campo di battaglia. Tra le macerie, squarci e spazi aperti dai bombardamenti sono vuoti. Negozi, mercati, scuole, uffici, università e porto sono chiusi. Ciò che resta della popolazione passa il giorno barricato nelle buche scavate sotto il pavimento delle case. Sono quasi tutti maschi, rimasti a difendere le proprietà. Chi deve uscire in cerca di acqua e di cibo, corre ricurvo tra auto bruciate e muri crollati. Cadaveri e feriti vengono lasciati dove cadono. Un'aria spessa, bollente e polverosa, stende su tutto una nebbia affumicata. Negli ultimi giorni non si spara più solo di notte".Del Darfur si occupa ormai solo qualche decina di organismi non governativi nell’indifferenza generale. Del continente sudamericano si sa unicamente (e lo sanno in pochi) che il re di Spagna ha zittito Chavez nell’incontro di Santiago del Cile e che in Venezuela  un referendum ha bocciato l’ipotesi di riformare la costituzione  per favorire la rielezione dello stesso Chavez. Un intero continente  grande tre volte l’Europa e abitato da decine di milioni di figli e nipoti di italiani è invisibile, non esiste, è fuori dai nostri occhi e dalle nostre menti.Ma anche in Italia, la mafia sembra essere desaparecida,  la perdita di potere d’acquisto dei salari è oggetto di qualche litigio televisivo tra membri del governo e dell’opposizione, la sofferenza degli psicotici e degli eronoimani  è un tema fuori moda, poco spettacolare, poco interessante, non fa audience. Possiamo solo sperare che non ci tocchi personalmente.   Ma sì, avanti così, tra due settimane è Natale, Santa Klaus è in arrivo. Blog che parlano della Birmania e del Corno d'Africa:EcoblogliberaciAnalisi sui movimenti islamici radicaliPassi nel desertoSecondo protocollo.orgFranca RameRoby, walk this wayLa torre di BabeleMazzettaZonaLaisRoberto e StellaLibera Associazione BarbaricaLiberali per IsraeleThe best of blackDaily StefsUtopie irlandesi