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Pomeriggio


Un brevissimo racconto... 
                                Fisso un punto lontano fino a quando mi si incrociano gli occhi.  Non so che fare, tranne stare a guardare il panorama brullo che ho davanti. Logore colline e campi inondati di noia.  S'avvicina un contadino e mi fa dei cenni incomprensibili. Non ho intenzione di rispondergli, non ho voglia di decifrare la sua mimica  scomposta e borbottante. E' sordomuto e muove le mani facendo gesti che non conosco, che non desidero capire.Sono stanco, sono stufo persino della mia stanchezza. L'idea di arrivare a sera m'opprime come un pensiero molesto, di quelli che si scacciano con un battere di ciglia. Ma sono solo le quattro del pomeriggio. Così mi alzo e seguo il sordomuto che m'affretta   mulinando le mani e toccandosi il volto senza posa. Prendiamo una stradina che s'inerpica  in mezzo a un boschetto  di alberelli scheletriti, giriamo a sinistra, poi a destra ed infine arriviamo davanti a una casa colonica ampia e cadente. Entriamo. Una grande cucina con pentole incrostate e residui di cibo lasciati sul tavolo. Un caminetto fuligginoso che sembra da tempo inutilizzato. Dietro, la stanza da letto.Sul letto, un corpo. Una donna giovane vestita di nero con il braccio destro penzoloni,  rigido. Una macchia rosso scuro sul petto che sembra divorare la blusa. "E' morta?", chiedo assurdamente al sordomuto. Mi risponde un singhiozzo, un suono come un vagito di bimbo affamato.M'avvicino, tocco il corpo della donna. E' caldo. Mi sembra d'avvertire un battito debole, una pulsazione lontana e irregolare."Ci vuole un'ambulanza. Dov'è un telefono?". Il contadino mi prende per  mano e mi spinge fuori casa con furia. Adesso corriamo attraverso i campi, infiliamo stradine  che ho percorso in pomeriggi  immobili  e che ora svaniscono in un batter d'occhio."Speriamo che non sia troppo tardi",  mi chiedo mentre entriamo in un bar, compongo un numero telefonico a tre cifre e domando ai presenti se ci sia un medico.Mi volto verso il bancone e non vedo il contadino. Lo cerco con lo sguardo, chiedo agli avventori. Scomparso. Qualcuno lo ha visto correre veloce nella direzione opposta. Mentre attendo l'arrivo dell'ambulanza, un  aspro sollievo mi colpisce.  Sono solo le quattro e mezzo del pomeriggio, ma non temo più l'incedere del giorno. Adesso posso scrutare la mia campagna come il volto di una donna amata troppo e uccisa per dispetto.Writer