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Blogocrisi?


Cosa succede alla blogosfera? Nelle ultime settimane Blog Babel si è autosospesa (per una polemica relativa alla possibilità di cancellare i propri blog dalla classifica), i post di analisi della situazione interna e internazionale latitano (forse schiacciati da una realtà peggiore delle fantasie più cupe), si assiste a un ripiegamento di molti blog su ambiti particolari, di nicchia, e la blogosfera sembra aver perso slancio e creatività. Probabilmente, ciò si deve a una fase di stanchezza, in seguito a un ciclo espansivo straordinariamente intenso o alla situazione generale che presenta tratti molto critici (recessione economica alle porte, disastri ambientali sempre più evidenti, come il distacco di una porzione della banchisa antartica grande sette volte l’isola di Manhattan, il diffondersi di una condizione di incertezza e di precarietà anche tra gli strati sociali  più “garantiti”  e protetti, la percezione dell’inutilità della denuncia e dell’impegno sociale in un paese che s’avvia ad avere nuovamente un governo di destra, tormentato dalla spazzatura straripante e da una ristrettezza di orizzonti sempre più autolesionista in un mondo che vive sulla competizione globale). Le notizie recenti che si desumono dalla blogosfera paiono un calendario ingiallito e invecchiato: Beppe Grillo  profetizza che tra due anni si tornerà a votare e che le sue liste  saranno in campo contro le “salme” (così lui chiama la classe politica italiana con un’immagine che mescola qualunquismo e horror),  Mantellini trova  noiosi i pesci di Aprile, Gilioli (che pure ha un blog molto interessante) pubblica un post intitolato “Divorziare nell’era di Internet” Geekissimo continua imperterrito con temi del tipo “Controllare gli accessi a Windows con Windows Access Monitor”, Suzukimaruti scrive un articolo sulla televisione francese degli anni ’70 e su Gainsbourg,  Napolux pubblica un illuminante contributo su alcuni blog che hanno installato 4 sistemi di statistiche per ogni pagina (della serie: ce l’ho più lungo io… ;-),  Pandemia (il blog di Luca Conti) annuncia che parteciperà al WOM Summit, il primo evento che punta ad approfondire il passaparola nel marketing in Italia (forse al mondo genera più noia solo la lettura delle opere complete di Ceaucescu), e così via.Ho riportato solo alcuni dei temi affrontati da 7 dei primi 15 blog italiani per link e popolarità. L’impressione che si ricava è che questi bloggers non sappiano più cosa scrivere, siano in debito di ossigeno e replichino formule già sperimentate o si rinchiudono in temi da due soldi, che oscillano tra il fatuo e l’high tech.In questo panorama, Libero rappresenta una certezza inossidabile: Dall’home page di oggi: “Clerici presto mamma?”, “Come scopa la Falchi?” (notare il fine doppio senso), “Estate hard” e, quasi offensivo in mezzo a tanto ciarpame, un articolo su papa Woitila, morto tre anni fa. La situazione è grave, ma non è seria, ha detto qualcuno.Writer