Sono a Piazza Castello, nel centro di Torino. Mi è sempre piaciuta la grande piazza che costituisce un po’ il cuore barocco della città, con i suoi portici, il palazzo reale liberato dalle incrostazioni del tempo, il castello di età più antica, la cappella della Sindone che si avvita in aria con la sua architettura ardita, la punta della Mole che svetta nel cielo della città. Indugio davanti alla libreria Feltrinelli, ho dato appuntamento a una blogger che vive in Piemonte e che mi aveva richiesto una copia del mio libro. Entro in libreria, vorrei comprare un libro di McCarthy, “La strada”, che desidero leggere da tempo. Cerco tra gli autori in ordine alfabetico. Quasi per caso, tra un libro di José Martì e uno della Mazzantini, scorgo una copertina ben conosciuta. Una vetrina che riflette l’esterno della strada: volti, passanti, edifici. Rimango un attimo sorpreso, è il
mio romanzo. Una sensazione contraddittoria che mescola contentezza, stupore e agitazione mi colpisce come se fosse l’essenza della verità stessa. Vado verso la cassa, chiedo quando è arrivato il mio libro. La cassiera mi risponde “Il 28 Marzo”. La cassiera ha il singhiozzo, trattengo l’impulso di abbracciarla e le insegno come farlo passare. Un dito puntato sul diaframma, alzare la testa verso l’alto e trattenere il respiro per venti secondi. Lo fa, il singhiozzo cessa, mi ringrazia. Io ringrazio lei e così sembriamo due giapponesi che si scambiano una serie di inchini a un evento pubblico. Esco per strada con il romanzo di McCarthy sotto il braccio, incontro L., le sorrido.Beviamo un caffè, facciamo quattro passi verso piazza Carlo Alberto e la piazza del Carignano. Le dedico il libro, parliamo di noi, della mia passione per la scrittura, ci salutiamo. Vado verso il lavoro fischiettando. Oggi sarà un’ottima giornata, penso, salendo con un balzo sulla linea “55”.Writer P.S. Non so se il mio libro sia già disponibile nelle librerie di altre regioni. Se vi va, fate la prova. Di sicuro in Piemonte si trova già.
