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Fight club


Come i lettori del libro sanno, la prima regola del Fight club è quella di non parlare mai del Fight club. Quindi, se volessi adeguarmi a questa regola, non dovrei scrivere il post :-)Ho visto prima il film (che mi aveva a suo tempo impressionato) e poi ho letto il libro. Il romanzo è più crudo e spietato della pellicola, che descrive una situazione estrema, ma è, in qualche modo, ingentilito dal volto di Brad Pitt. Le immagini riescono a mediare rispetto all'universo senza speranza descritto dall'autore.E' un libro che mi ha infastidito e, a tratti, irritato, mi è parso quasi ideologico nel suo rovesciamento dell'American way of life e nel suo attacco furibondo al consumismo dissennato, al lavoro alienato e a una vita omologata in modo mortifero ("Intere generazioni hanno svolto lavori che detestavano solo per acquistare cose di cui non hanno veramente bisogno. Nessuno è più veramente bianco o nero. Tutti vogliono lo stesso"), ma è scritto in modo magistrale, con una tecnica complessa e sofisticata. L'autore descrive una realtà repellente, in cui il massimo di umanità è rappresentato dai gruppi di sostegno per malati terminali di cancro testicolare o di parassiti cerebrali, una realtà fatta di sapone elaborato a partire dal grasso recuperato dagli scarti della liposuzione, buchi nella pelle provocati da agenti chimici, attentati terroristici finalizzati all'estinzione della civiltà, dissociazioni psicotiche favorite dall'insonnia, un intero universo di malattia, merda, sangue, violenza e insensatezza. La costruzione del testo è molto particolare, scandita da ripetizioni che lo rendono rapido e sincopato, come se fosse una canzone rap che ritorna ossessivamente su alcuni temi; spesso si fa ricorso a countdown per introdurre nel lettore un senso di angoscia e di ansia; lo sdoppiamento del protagonista è reso in modo straordinariamente efficace mediante la focalizzazione dell'attenzione sui comportamenti degli adepti al fight club e al "progetto caos". La visione del mondo che traspare è un inno anarchico e nichilista al rovesciamento del sistema utilizzando i suoi punti deboli. Tuttavia, l'organizzazione eversiva che vorrebbe sovvertire lo stato di cose esistenti ne ricalca la dinamica, il conformismo e la gerarchia. I membri del "progetto caos" vestono di nero, ripetono come un mantra le regole dell'associazione, eseguono gli ordini alla lettera e paiono contaminare tutta l'America con la loro cieca obbedienza alle regole che neanche il capo riesce a modificare. Un atto di accusa violentissimo nei confronti dell'Occidente, della sua razionalità, del suo conformismo, dei suoi rituali, dei suoi miti e delle sue ipocrisie. Writer