Per una volta, lascerò parlare le immagini. Le parole saranno essenzialmente didascalie alle foto.Abbiamo lasciato Formentera Sabato 26, dopo aver visitato posti come questo:
Il mirador del Capo de la Mola. Arrivare a Granada non è stato rapido: 4 ore di navigazione, un autobus lentissimo dalla città di Denia ad Alicante, un treno locale da Alicante a Murcia, una notte passata a Murcia, altre 3 ore e mezza di autobus il giorno dopo per arrivare a Granada. Ma la lentezza del viaggio è stata ricompensata da ciò che abbiamo trovato all'arrivo, soprattutto quando ci siamo inerpicati fino alla sommità della collina occupata dall'Alhambra.Ci siamo trovati davanti a una vasta area in cui spazi aperti, spazi chiusi, spazi comunicanti si fondevano in una sintesi mirabile. Eccone un esempio:
I palazzi Nazaries, dove viveva il re
Muhammad ibn Nasr - e posteriormente i reali di Spagna, dopo il 1492- sono un insieme affascinante di sale scolpite e decorate, giardini, fontane, corsi d'acqua, colonne dorate,prospettive della città, porticati, finestre segrete.
Mano a mano che si procedeva nella visita, avvertivo sempre piùdistintamente la presenza di una raffinatissima civilizzazione,capace di fondere esigenze spirituali con la ricerca della bellezzae dell'armonia.
A volte, come in un gioco di specchi, ci si incontrava da finestrediverse che s'affacciano sullo stesso cortile:
oppure ci sorprendevamo a guardare verso la città bianca sottostante che circonda la Alhambra su tre lati:
Quando siamo ridiscesi verso Granada eravamo saturi di bellezza e ci siamo guardati come se ci avessero offerto un regalo prezioso da custodire nei ricordi.
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