Writer

Grazie


Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno fatto gli auguri, in messaggeria o su Facebook. Oggi è il giorno dell'inizio, il giorno del mio compleanno.Un forte abbraccio a tutti voi, amici di Libero e della rete...WriterP.S Questo è un blog di narrativa. Posto un breve testo tratto da "Diecimila e cento giorni" che racconta una festa di compleanno piuttosto speciale per il protagonista...La casa è colma di gente.  Non solo la sala, ma anche lo studio, la camera da letto, l’ingresso, il balcone formicolano di persone intente a bere, mangiare tartine e fette di torta salata in  piatti di plastica, accennare passi di danza al ritmo di una musica tropicale, ridere e parlare forte per sovrastare il chiasso che satura l’ambiente. Persino il bagno è occupato e da lì filtrano  suoni che non assomigliano a quelli abituali,  un rubinetto che si apre o uno sciacquone che riversa il suo contenuto, ma che paiono gemiti di un amplesso. Riccardo si muove dalla cucina alla sala, tenendo in mano un frullatore  che contiene un liquido  chiaro schiumoso. Serve  a una selva di bicchieri di carta che si protendono verso di lui il cocktail che ha appena preparato, una mistura di rum, succo di ananas, cocco e limone, urlando “chi vuole una piňa colada?”. Torna in cucina, facendosi strada tra un gruppo di persone che si sta fumando beatamente un joint di marijuana, lava il frullatore e lo  riempie con mezza bottiglia di tequila, succo di limone, cointreau, ghiaccio, sale e zucchero. Aspetta che il ghiaccio si frantumi, sposta il frullatore sulla massima velocità, lo spegne, assaggia il contenuto. “Non male” commenta, mentre si dirige verso il corridoio con una caraffa di margarita. Una donna gli mette la mano sulla spalla e gli urla nell’orecchio “che bella festa, Riccardo. Tanti auguri”. Riccardo si aggira per le stanze servendo da bere e da mangiare agli ospiti, pensando che organizzare una festa è una fatica bestiale, ma sorride dentro di sé. Oggi è  il giorno del suo  compleanno. Era rimasto incerto se  festeggiare o ritirarsi in un convento in attesa che la data passasse. Dopo una breve lotta interiore,  ha iniziato a chiamare al telefono gli amici, i colleghi, i conoscenti, anche quelli che non vedeva da tempo. Ha dato la consegna agli invitati di portare parenti e amici e adesso si ritrova con sessanta persone in casa che  assomigliano a un esercito di termiti gioiose.  Persino Simona è contenta, dopo un periodo di difficoltà che li ha visti più volte sull’orlo della separazione. Si aggira  per la casa animata, passa di gruppo in gruppo,  adesso sta ballando insieme a un tizio dai capelli ricci e l’aria stralunata,  incurante del lavoro che l’attende domani, ma tanto domani è domenica e si possono svegliare tardi. La musica cambia, all’improvviso. Parte  una canzone dei Rolling che tutti si affrettano a  ritmare con le gambe, dimenando le braccia, atteggiando la faccia in un’espressione concentrata e quasi dolorosa, come se anche loro non riuscissero a trovare la soddisfazione che Mick Jagger vorrebbe raggiungere a tutti i costi [...]