Altrove

Due sfigate a teatro


Venerdì scorso io e la mia amica siamo a teatro. Felici, abbiamo appena voltato le spalle alla cassa con in mano i nostri biglietti per lo spettacolo che sarebbe iniziato tra meno di mezz'ora.S. G.: "Bene, visto che i posti non sono numerati, mettiamoci vicino all'ingresso. Così quando sganciano il cordone siamo le prime e ci scegliamo il posto!"Per una volta che siamo in anticipo, fico! E intanto ci guardiamo un po' in giro... Oh, la locandina dello spettacolo!, mmmm...S. G.: "Hey, ma qui c'è scritto Dostoevskij! Ma mica si doveva vedere Pirandello?"AMICA di S. G.: "Certo che è Dostoevskij, perchè dovrebbe essere Pirandello?"S. G. (perplessa): "Mmm, ma allora quest'anno non vediamo niente di Pirandello. Tu ci tenevi tanto..."AMICA di S. G.: "Come??? Ma no, mi ricordo che avevamo scelto uno spettacolo di Pirandello; uno dei prossimi sarà il suo"S. G.: "Non vorrei deluderti, ma lo spettacolo di Pirandello scelto nella nostra testa doveva essere questo: i prossimi non sono di Pirandello". (A volte non capisco perchè perchè le cose non debbano andare come le ho in testa io...).L'amica sbianca.AMICA di S. G.: "Ma come???"S. G.: "Ti ricordi? Quando abbiamo messo giù il calendario degli spettacoli pensavamo che con un titolo così questo spettacolo doveva per forza essere Pirandello! E scusa, Il Sogno di un uomo ridicolo, che ti aspetti tu? Un Pirandello, ovvio!". Certo, ovvio. In effetti ora suona poco convincente, ma quando ce l'eravamo detto a novembre sembrava di una logica inoppugnabile...Ma no problem, filosoficamente, abbracciamo con convinzione l'idea che sia fichissimo beccarci Dostoevskij al posto di Pirandello, pure se siamo obbligate a convenire che quella che si è appena palesata è la conferma di quanto siamo capre.Per nulla propense a rovinarci la serata, ci rimettiamo buone buone in fila, davanti al cordone di ingresso, per essere tra i primi ad entrare e scegliere il posto. Nulla potrà andare male, sì sì.Dopo qualche minuto che aspettiamo, pazienti, si avvicina una signora sui sessanta, una signora-signora, mi tocca scrivere, visto che ultimamente ho dovuto rivedere il mio sistema di nomenclatura con cui potermi appellare a suon di "signora" rivolti a me (a me? A me??? Io ogni volta mi giro per capire se si stiano rivolgendo a quella dietro, perchè ogni tanto mi dimentico di non avere più sedici anni da almeno vent'anni, ma non divaghiamo troppo...). Quindi se io sono 'signora', lei che per me è signora, diventa in automatico 'signora-signora' (al quadrato fa brutto).SIGNORA: "Posso chiedervi un favore?"Io penso: "Oh cazzo, sta arrivando una sòla..."La signora davanti ad un nostro poco entusiasta cenno affermativo, avanza la sua richiesta: "Siccome io dovevo venire qui con una mia allieva che aveva vinto due biglietti ad uso esclusivo di persone minori di 25 anni, ma lei si è ammalata, potete ritirare voi i biglietti con la sua mail che ho stampato?". E ci allunga sti fogli recanti più nominativi, e di cui si capisce poco...Piuttosto riluttanti, ci rimettiamo in coda alla cassa, confabulando tra noi.S. G.: "E come facciamo? Il cassiere ci ha visto ritirare i biglietti poco fa! Io le palle non le so dire, parli tu, eh! Cavolo, speriamo non tolgano il cordone proprio ora, se no entriamo per ultime e addio scelta del posto..."AMICA, fortunatamente ingegnosa, di S. G.: "No, no, non possiamo spacciarci per lei, impossibile, ci ha visto poco fa. Racconteremo una mezza bugia!"Arriva di nuovo il nostro turno, mentre io con orrore mi accorgo che viene tolto il cordone dell'ingresso e tutti entrano (e in quel momento detesto forte forte la signora - signora).AMICA di S. G.: "Ciao, noi abbiamo questa mail di una nostra amica che è in ritardo e che doveva ritirare due biglietti: ci ha chiesto se possiamo ritirarglieli noi".Io intanto mi guardo i piedi. Poi alzo la testa per non destare sospetti, il cassiere ci fissa con un mezzo ghigno...CASSIERE: "Non potrei darveli, ma se mi garantite che i biglietti verranno utilizzati da persone con meno di 25 anni, va bene"Silenzio, poi, S. G.: "Be'...questo non saprei dirlo con certezza in effetti...."Il cassiere ci guarda molto poco convinto: "Sentite, voi non lo sapete ma non sapete neppure con certezza che verrà usato da persone con più di 25 anni, quindi io ve li dò".Evviva, missione compiuta!Il tipo fa per stampare i biglietti, quando dal nulla sbuca la signora - signora, che alla faccia degli attori che si sarebbero esibiti da lì a poco, il colpo di teatro lo fa lei. Si avvicina alla cassa e dice: "Mi scusi, non so mentire, non è vero che i biglietti li useranno persone con meno di 25 anni: la mia allieva è malata e li userò io con una mia amica. Ho chiesto a queste due signorine di prenderli per me".Panico. Io e la mia amica, imbambolate incredule davanti al cassiere, con a fianco la signora-signora ora pure Giuda, abbassiamo lo sguardo. Io non posso non pensare che ho perso il mio posto in coda e sarò l'ultima ad entrare per niente, anzi, non per niente, ma per una colossale figura di merda!S. G. "Be', allora noi andremmo, eh...."E ci dileguiamo come due ladre verso la platea.Il Sogno di un uomo ridicolo è stato a suo modo predittivo, trasformando la serata nell'incubo di due donne ridicole.