Altrove

I Luci


Saltellando con i pensieri tra i due Lucio, quelle gioco di foto datate 2007 mi ricordano una cosa che non sapevo, e quindi no, non me la possono ricordare. Me la dicono ora, anche se avrei dovuto saperlo fin dall'inizio (I should have known from my first breath), che sono tutte palle il non piacersi e il sentirsi sbagliati. Se penso a tutto il tempo che da giovane mi sono sentita brutta, manchevole di tutto, e neppure ci ho provato a vivere.Quando poi la giovinezza inizia ad abbandonarti, rivedi delle stupide foto scattate per gioco e, ma che eresia!, eri bellissima!, non c'era nulla che non andasse. Avevi dalla tua la potenza dei muscoli forti e guizzanti, il viso paffuto e liscio, pure se ti sembrava troppo scarno (e che avresti detto allora se ti avessi vista ora che i primi segni del tempo ti intaccano il volto?) e le capacità e il pensiero che nulla di bello potesse essere alla tua portata (che metodo perfetto per non realizzare i tuoi sogni).Chè poi io neppure me lo chiedevo che cosa sognassi. Chi si riteneva degno di sognare? Non io.Mi avrebbe fatto bene ascoltare Lucio Dalla da piccola più che i Nirvana e i Radiohead. Forse mi avrebbe ricordato che c'è posto per tutti, che siamo tutti belli e che per tutti c'è un posto.Così chiudo il cerchio: sorrido alla giovane di dieci anni fa, le dico che era perfetta così, che è soltanto stata sciocchina a non credere in se stessa, e le dico pure di non preoccuparsi, perchè da qui in avanti ci penso io.