Altrove

19,54


Sapete qual è la mia paura più grande?Che tutto cambi, portandomi a perdere quel che ho, rompendo equilibri forse anche stagnanti ma rassicuranti perché so costruirmi un giaciglio anche dove si sta male, purché mi sia dato il tempo di abituarmici.Questo significa temere la perdita della giovinezza e dell'avvenenza, anche della salute.Significa tremare all'idea che la mia famiglia possa cambiare forma. Che ne sarà della casa in cui ho trascorso trent'anni con la mia famiglia se davvero il fantasma ventennale della separazione dei miei genitori si concretizzerà? Non potrò più passare da loro una sera o di domenica e sapere che sono tutti lì: mia mamma, immusonita, mio padre, sconsolato e mia sorella, esausta. Sì, lo so: immusonita, sconsolato ed esausta non sono belle cose, ma io ho imparato ad amarli anche così. Si disperderebbero, forse mio padre lontano centinaia di chilometri, mia madre chissà dove, e mia sorella definitivamente spinta ad andare a vivere col fidanzato dall'altra parte dell'hinterland di Milano. E senza saper guidare lei non si muoverà più da lì.Non sono pronta a questo.Non sono pronta a niente, neanche ad un eventuale amore che potrebbe cambiare la mia vita per come la conosco.Il fatto è che la vita è movimento, scorrimento, fluire.Odiare questo e sognare che tutto sia fermo vuol dire non sapere stare al mondo, non capirne la legge principale e fondamentale.Non è molto furbo.Ma...