Altrove

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E se volessi tentare di raccontare come sto non saprei riuscirci a pieno.Dalla fine del mio andirivieni estivo per la penisola vivo settimane strane, poco ancorate alle persone in carne ed ossa e più immersa in pensieri e ipotesi del futuro che si mescolano senza soluzione di continuità a ricordi di ogni età che il destino sembra burlarsi a suscitare in me riproponendomi luoghi e musiche cui non ero più avvezza da tempo.Potrei dire che sono piombata in una sorta di fase alienata.Eppure ci provo. Lancio a mio modo SOS ai miei cari, per stare in loro compagnia, che è forse l'unico rimedio contro il vortice di questi pensieri sfinenti. Ma la risposta che mi torna indietro è delle più semplici e inoppugnabili: non ho tempo.E' questo che significa avviarsi lentamente verso l'inizio dell'autunno della propria esistenza? Fare i conti con i tanti ricordi e le tante assenze e gli obiettivi mancati?Stamattina, ancora a letto, Shout dei Tears For Fears alla radio mi ha catapultato sul divano (che non c'è più) della casa (che non è più nostra) di mia nonna (che non c'è più).Ché non potrebbe esserci più distanza tra la new wave inglese e la mia sicula nonna super-lavoratrice. Anzi, tra la musica in generale e mia nonna. Ma dovevo trovarmi proprio là da piccola quando quella canzone dalla tv catturò la mia attenzione.Come questa mattina, quando a letto non facevo che pensare "ma perché diavolo non è mai nelle mie playlist questa, che è così bella?".Poi mi sono alzata e ho fatto cose pratiche come la colazione. E subito dopo un qualche altro pensiero inutile tra quel che percepivo alla radio o in internet e qualche altro ricordo o paura. E ho fatto una cosa davvero strana: ho stirato guardando tutte in in una volta una quindicina di puntate della Signora Minù. Ché come cavolo mi è venuto in mente di cercare questo cartone animato dimenticato dagli uomini proprio non so! Ho pure protestato per la 'nuova' sigla che osava sostituirsi a quella che io ricordavo.Immagino mi farebbe bene staccare, decidermi a trovare il coraggio di contattare un ente o un libero professionista e chiedere loro se posso essere di aiuto. Perché probabilmente nulla mi farebbe più bene che rendermi utile.Per ora tentenno, sentendo che mi sto pericolosamente abituando a questo lunedì casalingo e solitario non molto diverso dai sabati e le domeniche e dalle serate di ogni giorno.Se sono tornata a rifugiarmi qui è perché sento che mi sto perdendo via ancora.