Altrove

19.00


Dal mondo dei blog, in fatto di uomini, mi è venuto tutto il male possibile (non così per l'amicizia, grazie a dio).Uomini spietati e travestiti da agnelli che usavano il mio diario in cui parlo spesso delle mie debolezze, per scegliermi accuratamente come preda da sbranare.Attenti, dolci, pieni di premure per me. Ah, quanto ci tenevano a scrivermi che soffrivano nel leggermi triste, a sapere il perché della mia psicoterapia. Sembrava proprio che non chiedessero niente di meglio che tirarmi su il morale. E mi riempivano dei complimenti di cui la mia bassa autostima aveva bisogno. Per che ero "speciale", "pulita" e non so quale altra cavolata tiravano fuori.Erano bravi: un lavoro paziente per carpire a poco a poco la mia fiducia, evitando accuratamente un approccio sessuale o superficiale e mostrando un "vivo" interesse per la mia anima (ché comunque poi facevano bingo dicendomi quanto fossi bella e altre amenità affini).E poi sono state lacrime, durezza inflessibile, solitudine, bugie (quante bugie!), violenza o menzogna (a seconda del tipo). Nessuno, nessuno, a cui importasse di non farmi del male. Anzi, anche le fini sono state condotte in modo da distruggermi il più possibile, o con parole micidiali o (la palma) spegnendo l'interruttore, tirando giù le scenografie della recita di cui non sapevo di essere co-protagonista e sparendo con un'altra. Nessun avviso, nessuna spiegazione, ma in compenso una bella vetrina da cui poter assistere al nuovo spettacolo di lui con lei. Senza la minima preoccupazione di non sbattere in faccia a me che ancora non capivo che stesse accadendo, la nuova "felicità" per il nuovo connubio.È l'ultima cosa che vorrei dire, per non dar loro soddisfazione, ma la verità è che mi hanno distrutta. E proprio non lo so se ce la faccio a risalire.