Altrove

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Nei momenti in cui in ufficio mi occupo in prima persona dei progetti di massima mi sto concedendo spesso l'ascolto dei video youtube dello psicologo Roberto Ruga. E sebbene lui mi appaia un po' inquietante e freddo, i suoi ragionamenti mi stanno aiutando.E lo so che è facile tirare troppo velocemente le somme, ma, con tutti i danni che pare facciano i genitori, sono in buona parte sollevata per il fatto di non avere figli, e sempre più convinta che nelle maggior parte (molti) dei casi diventare genitori sia una scelta egoistica sotto vari e vari aspetti.Ultimamente non amo le mie mani. Sono sempre state (credo) molto belle. O almeno ero abituata a sentirmele lodare, mentre adesso iniziano a mostrare i segni del tempo, apparendo sciupate, raggrinzite...ci vedo perfino delle macchie.Ti dicono "e che vuoi, è l'età!".E tu vorresti dire (e lo fai): complimenti per la perspicacia; hai mai pensato di fare lo psicologo? Potresti andare da una persona depressa e dirle "sei scemo ad essere depresso: sorridi!". In questo periodo (deo gratias!) sto attirando nella mia vita (poche) nuove persone accomunate da una spiccata sensibilità, e mi sto tenendo lontana da quelle aride.Stanotte, non mi capitava da secoli!, mi sono svegliata di soprassalto e ho iniziato a fare i peggiori pensieri. Angosciata e bloccata nel letto, ho fatto quel che non si dovrebbe MAI fare: un bilancio della mia vita, tutta intera. E, presa dall'atmosfera cupa, mi sono detta che ho perso. Punto. Non ho quella cattiveria, quel minimo necessario per sopravvivere, e soccombo. Uso la mia aggressività contro di me (Morgan direbbe che sono contro me stessa). Anzi, ho parlato al passato con la sensazione che ormai la partita sia chiusa.Avrei potuto fare e fare in tutto: professione, interessi, affetti... E mi sono ritrovata con niente, come un animale nato troppo debole e lasciato indietro dal branco.Mi fa male vedere di spalle i miei amici (mia sorella si dice convinta che io abbia amici pessimi) che mi lasciano indietro nonostante le mie impanicate richieste di SOS.E in fondo mi lascia indietro pure lei, anche se io per lungo tempo non ho voluto vederlo.Mi sono venute in mente le parole di una di quelle streghette con cui sovente mi confronto: devi farcela (ce la farò?) da sola; non potrai contare su appoggi e comprensione.Bella fortuna. A volte ti dicono che sei triste perché non hai un uomo. E a volte me lo dico pure io. Ma sono triste perché non ho affetto. Se famiglia e amici mi trasmettessero caldo affetto me ne fregherei altamente di non avere un uomo. Ma a quanto pare sono tutti convinti che se voglio sentire un po' di intimità devo rivolgermi ad un uomo. E alla fine me ne sono convinta pure io, non potendo trovare calore da nessun'altra parte.Tempo fa avevo trovato un po' di questo bene nei miei adorati coniglietti. Ma non erano eterni.Quindi la partita è persa?Razionalmente ogni mattina mi dico di no, e ricomincio.Dire che lo sento è una bugia.PS: vorrei terminare con un fiammifero di luce: stamattina in uno dei video che guardavo si diceva che l'unico modo per guarire le proprie ferite è la creatività. A questo dovrebbe dedicarsi chi patisce ferite psicologiche, a partire dal creare un nuovo se stesso.