Altrove

13,22


Visto che ci sono dentro, tanto vale monitorare i miei stati d'animo per questa novità sentimentale: faccio in modo che possa essermi utile per capire come vivo queste cose e se posso migliorare (o sono migliorata). Almeno mi pare di fare qualcosa a parte subire gli eventi.Come va oggi?L'euforia per la vicinanza temporale con il giorno X ormai passato oggi sta lasciando posto all'inquietudine e a quella tanto familiare stretta triste del vedere che lui non mi sta cercando più.Ripercorro (troppo!) più e più volte al giorno con la mente i momenti più intensi di quella giornata, e mi struggo. Chiaramente più per il desiderio che non per una mancanza affettiva, dato che in fin dei conti non lo conosco molto.E' strano come abbia la percezione che, anche se si è trattato di una parentesi di qualche ora (o pochi giorni se vogliamo considerare l'intero periodo in cui ci siamo parlati la prima volta, fino all'ultima), mi pare che questo incontro abbia spazzato via tutto il mio passato, fantasmi compresi. Questo è positivo.Ma c'è altro...So che è un mio mal funzionamento, ma è questo: odio prendermi per un uomo. Per questo lo faccio accadere di rado: perché perdo totalmente la centralità. Non so più gestire la quotidianità. Brucio. Il pensiero diventa totalizzante, fisso, e le cose che mi piacciono passano in terzo piano (nemmeno secondo!). In pratica è un'autocombustione: ci metto talmente tanto fuoco che finisco col bruciarmi io.L'obiettivo dei prossimi giorni è smettere di dare così importanza al desiderio, ridimensionarlo, in modo da tornare gradualmente tranquilla per riprendere (è fondamentale!) i miei progetti.Lui ha detto bene: non ha voluto dirmi che ci vedremo ancora anche perché non vuole che io lo aspetti.Sembra una pagliacciata, lo so, una sfida da quindicenne e non da quarantenne (non ancora però!), ma niente di nuovo sotto il sole: lo so bene che su certi aspetti emotivi sono molto indietro. Pace. Voglio smettere di condannarmi e sentirmi indegna. E' comunque una sfida che ho sempre perso, e ora devo almeno provarci a vincerla.Quanto al sogno utopistico di poter costruire qualcosa con lui, in fondo lo so anche io che non è possibile, nemmeno per me. E mi accorgo io stessa che è meglio che non ci vediamo ancora: già sono in queste condizioni dopo una volta. Che accadrebbe dopo due? Anche fosse l'uomo della mia vita (e non lo è), ripeterei la stessa dinamica di dipendenza.Già ora mi sento una scolaretta inadeguata che cerca di farsi dare un bel voto dal maestro, e invece incespica. Già adesso mi sento come se volessi mostrargli di essere adatta a lui, e invece mi sento in difetto. Quell'odiosa sensazione di inseguirlo: due persone non una accanto all'altra o che camminano a tratti ora una più avanti ora più indietro. No! E' proprio una fila: lui cammina avanti a me e io cerco di accelerare il passo per raggiungerlo, ma lui si fa sempre più lontano. Pure se io sono molto più grande di lui, mi sento una bambina al confronto, con l'aggravante che sono una ridicola bambina di quasi 40 anni.E allora? E allora meglio se mi prendo il mio tempo per capirmi invece di alimentare questo inutile rincorrere.Sembra niente, ma pensare questo per me è già una rivoluzione copernicana.