Altrove

7.03


Una settimana fa a quest'ora ero sveglia come un grillo e mi rigiravo nel 'suo' letto sperando si svegliasse: dovendo ripartire entro poche ore, smaniavo per poter stare ancora con lui.Diciamo che andrà meglio (spero) tra qualche ora, quando potrò dire che una settimana fa era tutto finito.Inizia a farsi strada un barlume di razionalità: non avevo considerato che non avevo alcuna possibilità fin dal principio, dalla prima mail, perché lui aveva deciso già. Anzi meglio: lui mi aveva contattato la prima volta avendo già deciso.Ho commesso la leggerezza, che tanto mi sta costando, di pensare che me la stavo giocando, che lui stesse vivendo quell'esperienza con me in modo possibilista.Ed è incredibile (e stupido) come il mio cervello, fin dalla prima mail, abbia sorvolato su tutti (tanti) i dati (chiari e per nulla ambigui) che convogliavano in una precisa direzione: "voglio, e quando dico voglio intendo che così farò e così sarà, un'avventura di una notte".Ho pensato si fosse preso perché l'ho visto dolce, appassionato e perché si è dannato perché mi mettessi su quel treno". Ma quello non era altro che il sincero entusiasmo che lui prova per un'avventura di una notte. Solo perché io non so concepire di avere tante attenzioni a letto per un uomo per cui non provo niente (e be', a dire il vero non ci finisco a letto in linea generale), non significa che anche per gli altri debba essere così.