Altrove

18.09


E ancora una volta, come altre volte in passato, sento di conoscere bene questo meccanismo.Tiro la giornata al lavoro, cacciando indietro tristezza e abbattimento (non posso permettermi di crollare qui davanti a tutti). Soprattutto non posso permettermi di pensarci, di analizzare i miei pensieri e le mie sensazioni né posso parlarne con qualcuno.Così accade che arrivo alle 18.00 spaccate che sto ballando sulla sedia: sento il bisogno viscerale di uscire da qui e andare via. Ché è assurdo perché che cambia, dove vado? Sarò a casa da sola a non avere voglia di farmi da mangiare.Eppure accade.E ripensandoci, pensando a questi miei meccanismi ricorrenti e paragonandoli a quelli di altri che mai hanno provato una simile angoscia, mi dico che mi sono stufata di rovinarmi la vita.Non desidero che trovare il modo di neutralizzare, smontare e buttare via questo mio modo angosciante di vivere. Perché ci deve essere un modo migliore e più gioioso di stare al mondo.Deve esserci.