Altrove

9.14


Stamattina mi rigiravo, sveglia, tra le coperte, in attesa che qualcuno si alzasse. E andava il solito loop: figurati se gli sarei potuta piacere davvero, ovvio che non avrebbe mai potuto prendersi e sceglierti, tu sei senz'altro inferiore a lui e alla sua fidanzata, del resto ti ricordi tutti quelli che non ti hanno scelta se non per una compagnia estemporanea?, e così via...Allora ho cercato di capire se ci fosse un meccanismo per ribaltare queste mie convinzioni, e ho trovato questo. Fidati di quel che hai sentito e percepito. Stavate bene. C'era luce, una gran luce. E allora non potrebbe essere che in questo frangente della vita a sentirsi inadeguato e a non avere il coraggio sia stato lui, e non tu?Tu, forse, hai avuto il coraggio di desiderare di seguire quella luce, aiutata dal fatto di sapere di essere stata al buio troppo a lungo. Lui no. Lui forse non è pronto. Sta nella sua penombra rassicurante e magari (è un'ipotesi) non può permettersi di stare alla luce. Non vuole, non può, non sa.E non è colpa di nessuno. Di sicuro non tua. Ma semplicemente, se qualcuno non vuole scaldarsi sotto il raggio di una bella luce allora vuol solo dire che devi prenderne atto e andare avanti, perché tu invece quella luce la vuoi e hai il coraggio di viverla.