Altrove

21,20


Premetto che non so se si tratti di un trovato centro di gravità permanente. Anzi, ne dubito: penso che il mio umore prossimamente continuerà ad oscillare.Detto questo, oggi pomeriggio in casa stavo sbroccando: stavo ritornando a sentirmi male per lui.Così sono uscita, e senza averlo programmato al momento di uscire, mi sono avviata per una lunga passeggiata nel verde, fino al parco principale della mia cittadina.Sentivo l'esigenza di pensare camminando e ascoltando musica. Avevo bisogno del verde e del sole. E avevo bisogno di tornare a muovermi (e mi ripetevo "tratta il tuo corpo come un tempio"), dedicandomi alla prima sessione stagionale di esercizi con gli attrezzi ginnici del parco. E terminando con lo stretching in riva al laghetto tra oche e papere.È stato come far prendere aria nuova ai pensieri, smaltendo l'ansia.È lì che ho pensato che dovrei smetterla di sperare, e di iniziare invece a dirmi "lui non mi vuole"'Sotto la doccia questo mantra mi ha donato un'inaspettata tranquillità (ma non è assurdo?); quando smetti di aggrapparti a speranze e aspettative, è quello il momento in cui puoi  iniziare a rilassarti.E in questo clima più sereno un pensiero nuovo ha attraversato la mia mente: la mia posizione, ancorché non voluta, è almeno comoda; non ho scelte da fare, posso permettermi il lusso di non avere dubbi, rimpianti o rimorsi. Il "non ti voglio" ti obbliga ad andare verso una sola direzione, alleggerendoti dal peso dell'ansia di dover fare la cosa giusta.Questo pensiero mi ha inaspettatamente calmata.Erano giorni che non provavo una tale quiete.